Un nuovo anno scolastico al Liceo “N. Spedalieri”: ricostruire nei ragazzi il concetto di “fanciullezza”

CATANIA – L’inizio di un anno scolastico è sempre un momento particolare in cui si ricominciano a vivere quotidiane esperienze di crescita culturale, sociale e amicale e se ne condivide il profondo significato di cittadinanza democratica con il territorio.

La scuola, l’istruzione, l’educazione sono infatti le componenti basilari per lo sviluppo della personalità umana: consentono la trasmissione e l’approfondimento della conoscenza e l’esercizio delle libertà dei cittadini e delle cittadine del futuro ed è questa la linea educativa in cui il Liceo Classico “N. Spedalieri” si muove.

In questi ultimi anni difficili, segnati dall’emergenza sanitaria, la comunità scolastica ha posto in essere tutte le opportunità per affiancare e sostenere alunne e alunni, attraverso l’attenta ricognizione operata da parte della Dirigenza e del Collegio Docenti delle necessità emerse e l’immediata risposta a tali bisogni.

E quest’anno scolastico, pensando con soddisfazione ai brillanti esiti conseguiti durante gli esami di Stato e alla conferma del trend di crescita delle iscrizioni, si apre con un positivo sguardo al futuro della giovane popolazione scolastica del Liceo “N. Spedalieri”.

L’impegno che la Dirigente V.B. Ciraldo si assume è quello di continuare a dirigere una scuola che sarà presidio di produzione di cultura, di entusiasmo sociale, di certezze e serenità sociali per i/le giovani e le loro famiglie, che avranno, come sempre, nel corpo insegnanti un punto di riferimento e di sostegno durante questo anno scolastico di lenta ma definitiva, dobbiamo esserne certi, transizione verso una condizione di vita nazionale senza i timori degli ultimi anni.

Il Liceo “N. Spedalieri” è pronto a ricominciare le sue lezioni in aula… a sorriso aperto e seduti non più isolati al banco, finalmente; a riproporre alle classi le molteplici attività formative, a ricominciare a costruire in alunne e alunni, con lo studio e l’impegno quotidiano, quella παιδεία (=fanciullezza) che, come insegna Democrito, è “un ornamento quando si è felici, un rifugio quando si è tristi“.