CATANIA – In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia e dai ritmi frenetici, c’è ancora spazio per i gesti lenti, antichi, che profumano di terra, di tradizione e di memoria. È quanto hanno vissuto gli studenti della scuola “Italo Calvino” di Catania, diretto dal Preside Prof.Salvatore Impellizzeri, durante la recente esperienza di raccolta delle olive: un’attività che, pur appartenendo alla cultura contadina del passato, conserva ancora oggi un valore profondo e attuale.
La raccolta delle olive non è solo un lavoro agricolo. È un rituale che si rinnova ogni anno, un contatto diretto con la natura.
Gli studenti, guidati dal maestro Giancarlo Schifano , armati di pettini, reti e tanta curiosità, si sono immersi in questa pratica tradizionale, scoprendo che dietro ogni bottiglia di olio c’è fatica, attenzione e rispetto per i ritmi naturali.
Nonostante l’evoluzione delle tecnologie agricole – con macchine scuotitrici e impianti moderni che velocizzano il processo – l’attività manuale ha permesso agli alunni di vivere in prima persona le fasi della raccolta, di ascoltare il suono delle olive che cadono sulla rete, di sentire il profumo delle foglie schiacciate sotto le mani, di percepire il legame profondo tra uomo e natura.
Questa esperienza si è rivelata un vero e proprio compito di realtà, in cui la didattica esce dai banchi di scuola per incontrare la vita reale. I ragazzi hanno osservato, analizzato, posto domande, lavorato in gruppo. Hanno appreso nozioni di botanica, agronomia, economia locale, ma soprattutto hanno imparato il valore della collaborazione, della pazienza e dell’osservazione attenta.
L’attività ha offerto l’opportunità di riflettere anche su temi importanti come la sostenibilità, il rispetto per l’ambiente, l’importanza di preservare le tradizioni locali. In un momento storico in cui tutto è immediato e digitale, raccogliere le olive ha rappresentato un ritorno al ritmo lento della natura, alla fatica condivisa, al silenzio interrotto solo dal canto degli uccelli e dal fruscio delle fronde.
Non è mancata la poesia in tutto questo: nei gesti antichi ripetuti con meraviglia, nei sorrisi condivisi sotto gli ulivi, nel sole autunnale che filtrava tra i rami. Ogni momento è stato occasione per osservare da vicino i cicli della natura, per capire che ogni frutto ha bisogno di tempo per maturare, che ogni raccolto è frutto di cura e dedizione.
Gli studenti porteranno con sé non solo il ricordo di una giornata diversa, ma un insegnamento profondo: il valore del lavoro manuale, l’importanza della tradizione, il legame indissolubile tra uomo e natura.
L’esperienza della raccolta delle olive a scuola non è stata soltanto un’attività didattica, ma un vero e proprio viaggio nel tempo e nei saperi antichi e anche un’occasione per imparare facendo, per crescere insieme, per riscoprire – attraverso un gesto semplice – la bellezza della lentezza e il rispetto per ciò che la terra ci dona.
Alcuni scatti
Articolo redatto con la collaborazione della Prof.ssa D’Amico Patrizia



