CATANIA – “#Mettici la faccia. Contrastiamo il (cyber)bullismo”: questo è stato lo slogan con cui l’I.C. “Cavour” di Catania ha voluto dare voce alla lotta contro il bullismo in tutte le sue declinazioni. La mission perseguita dalla Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Gabriella Capodicasa, dai Referenti alla Legalità, prof. Salvatore Pepi e prof.ssa Agata Petrosino, è instillare nella comunità scolastica la consapevolezza ad un uso responsabile e corretto dei social network nonché al rispetto dell’ “altro” per non incorrere in episodi che possano sfociare nel (cyber)bullismo.
Animati dal presupposto generale che la diversità è fonte di ricchezza e opportunità di confronto, l’Istituto ha dato luogo a una Tavola Rotonda sui temi in questione, rivolta alle classi seconde della Scuola Secondaria di Primo Grado, in cui si sono susseguiti gli interventi della dott.ssa Caterina Aiello, procuratrice legale dei minori (in pensione), del capitano dei carabinieri Angelo Pio Mitrione, dell’avvocato Vincenzo Guarnera, e del neo dottore in Giurisprudenza Gianmatteo Rapisarda.
Ha aperto la seduta la Dirigente Scolastica che, in via preliminare, ha sottolineato l’attenzione che l’istituto pone ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, rilevando l’importanza della Tavola Rotonda quale occasione di confronto e di riflessione nella relazione dialettica docenti-discenti, genitori-figli.
La dott.ssa Aiello ha aperto il suo intervento puntando l’attenzione su un video riportante la testimonianza della madre di Michele Ruffino, un giovane adolescente vittima di (cyber)bullismo. Successivamente si è soffermata, con dovizia di particolari, sulle varie forme di bullismo sottolineando le responsabilità civili e penali cui incorrono i minori in caso di azioni spesso considerate semplici “marachelle”, ma che si configurano come veri e propri reati, di cui devono rispondere le figure genitoriali (culpa in educando).
Il capitano Mitrione ha proiettato il cosiddetto “bullizzometro” in cui ha spiegato i campanelli d’allarme, in ordine di pericolo crescente, cui i giovani devono prestare attenzione per non essere adescati dal gioco perverso dei “bulli”. Ha sottolineato l’ importanza di denunciare eventuali atti di bullismo agli adulti di riferimento, quali i genitori, i docenti e le forze dell’ordine; altresì, ha fornito dei numeri utili da contattare in caso di necessità e/o pericolo.
L’avvocato Guarnera ha proposto la visione di un cortometraggio dal titolo “Il seme della speranza” in cui si è posto l’accento sul bullismo razziale; in seguito, ha riportato delle testimonianze vissute. Sulla stessa linea si è inserito l’intervento del giovane dottor Rapisarda, il quale – essendo stato un ex allievo della Scuola “Cavour” – ha mostrato grande vicinanza ai nostri studenti, riportando, attraverso esperienze dirette e indirette, il suo personale punto di vista riguardo le tematiche già dibattute.
L’incontro ha avuto un impatto notevole su tutti gli attori coinvolti destando un forte coinvolgimento emotivo sui ragazzi e sulle ragazze che si sono sentiti/e liberi/e di riportare riflessioni a partire da episodi di prevaricazione, di isolamento, che hanno vissuto con sofferenza ma che, grazie alle richieste di aiuto, sono riusciti/e a superare con resilienza.