Students Lab: quando l’Alternanza scuola-lavoro funziona, nasce Elnext

Students Lab: quando l’Alternanza scuola-lavoro funziona, nasce Elnext

CATANIA – Trentasei ore per confrontarsi e imparare, ma soprattutto per creare insieme un’idea imprenditoriale: ecco come il progetto Students Lab è riuscito a coinvolgere gli studenti dell’Istituto Tecnico Archimede di Catania, in un lavoro che punta a promuovere la cultura d’impresa e l’etica degli affari tra i più giovani, stimolando l’autoimprenditorialità e lo sviluppo delle competenze trasversali.

Si tratta di un progetto, promosso dall’omonima associazione Students Lab, per il secondo anno consecutivo inserito nel contesto della tanto vituperata e ormai obbligatoria Alternanza scuola – lavoro, che, attraverso i laboratori come .biz, .tech, .org e .com, ha l’obiettivo di accorciare le distanze tra il mondo scolastico e quello lavorativo nelle aziende.

In sostanza i ragazzi, durante il loro percorso nei laboratori tech, hanno creato dal nulla 28 start-up, ma anche studiato a fondo l’argomento e si sono dati dei ruoli in modo da individuare le aree di competenza per ciascun partecipante.

Amministratore delegato, responsabile amministrativo, finanziario, marketing, produzione, progettazione e, infine, collaudo. Questi gli incarichi precisi che i ragazzi hanno sperimentato, realizzando che fare impresa non significa unicamente avere la giusta idea, ma lavorare su molteplici aspetti.

In sostanza i ragazzi sono passati dalle lezioni frontali, per alcuni “sterili”, alle esercitazioni pratiche, dove hanno imparato a costruire un capitale sociale in quanto società per azioni, cercato sponsor, attivato fund raising (attraverso la fiera del dolce o una lotteria d’Istituto) e creato dei bigliettini da visita. Tutto questo fino al concorso, la cui manche provinciale si è svolta lo scorso venerdì, a cui seguirà una competizione regionale e poi, la finalissima, a livello nazionale nella capitale.

Tra questi lavori uno si è distinto per organizzazione ed originalità ed ha vinto la competizione provinciale per la categoria “Miglior impresa”. Parliamo di Elnext: partendo dai valori dell’amicizia e della condivisione, i giovanissimi della classe 3a elettronica delI’Istituto tecnico Archimede, hanno creato una power bank che ricarica uno smartphone tramite la batteria di un altro telefono cellulare, con semplice collegamento di un cavo. 

“Siamo davvero soddisfatti di questa esperienza perché abbiamo fatto nostra l’idea di impresa, ma soprattutto abbiamo scoperto noi stessi e confermato le nostre attitudini per il marketing o la pubblicità – dichiara Samuel Napoli, responsabile marketing dell’azienda Elnext -. Ricordo un particolare momento prima della gara di venerdì scorso, in cui ci siamo riuniti per assemblare il prodotto. Tutto il team concorreva per un unico scopo ed era una bellissima atmosfera – aggiunge -. ll nostro motto è ‘chi trova un amico trova un tesoro’: non vediamo l’ora di continuare a lavorare il nostro connettore, definito da uno dei giudici come connettore sociale”.

Grande entusiasmo condiviso anche da chi ha guidato il team.

“Non è stato semplice  dichiara Maria Stefania D’Angelo, tutor della classe vincitrice -. All’inizio i ragazzi erano restii, ma poi hanno proseguito con passione ed impegno. Lavorare insieme è stato davvero stimolante e pensare di aver risvegliato in loro delle attitudini fondamentali, come il confronto costruttivo, mi rende davvero orgogliosa – aggiunge la tutor D’Angelo -. Da un lato mi sento di dire che prima di tutto i professori dovrebbero credere nella produttività di questo tipo di esperienza, dall’altro come non fare i conti con il fatto che concretamente, soprattutto in Sicilia, esistano pochissime aziende funzionanti che possano assorbire gli input dei ragazzi?”.

Proprio così, andando oltre alle sterili polemiche e stando a quanto riportato dal sito ufficiale del Miur, in tutta Italia, sarebbero solo 40 le realtà che hanno sviluppato i progetti di Alternanza scuola-lavoro definiti “di qualità”. È certamente un numero abbastanza esiguo se si pensa che, oltre alle Sicilia, sono 15 le regioni coinvolte in questa novità.

“Io sono stata solo guida per i ragazzi – conclude la tutor D’Angelo -. Ci sono grandi potenzialità nelle nostre scuole, trovare il modo di farle emergere dovrebbe essere il vero obiettivo di tutti gli insegnanti”.