“Studenti in giuria” alla Italo Calvino per le arti performative, artistiche e culturali

CATANIA – Gli alunni delle ICS, “Italo Calvino”, grazie al volere del Dirigente Prof. Salvatore Impellizzeri, ha ospitato il Fringe Festival di Catania, con diverse performance e istituendo una vera e propria divulgazione degli eventi artistici e culturali che sono presenti in città, dal 16 al 29 ottobre, come un vero e proprio impegno culturale che possa avvicinare i giovani all’arte drammatica, musicale e letteraria.

L’Istituto infatti risulta fra le scuole designate come location per alcune performance.

Catania Off Fringe Festival ha offerto ai ragazzi la possibilità di essere “Studenti in giuria”, assistendo ad alcuni spettacoli pomeridiani per poi organizzare un Debate ed una scelta dell’opera più gradita.

Nel pomeriggio del 27 ottobre, presso l’Hotel Sheraton, gli studenti hanno assistito alla performance “DoNnA”, un monologo eccellente scritto e interpretato da Lara Gallo che ha incantato gli alunni, presentando la storia di Rosalind Franklin e la scoperta del DNA. Siamo fatti tutti della stessa sostanza, cioè di DNA che porta inciso il carattere ereditario e ogni aspetto di noi… ma se a scoprirlo per prima fosse stata una donna, adombrata da due uomini che si son presi i meriti? Eh, già, quante di queste storie dei secoli scorsi abbiamo conosciuto!

La storia di Rosalind ha rapito il cuore dei nostri studenti, perché la recitazione di Lara Gallo li ha tenuti inchiodati sulla sedia, emozionandoli e divertendoli, con quello scorrere della storia di passione e ricerca che ha animato la vita di Rosaling, divisa fra pregiudizi culturali del tempo e la voglia disperatissima di inseguire i suoi sogni, studiando e riuscendo a produrre la foto 51.

È proprio la foto 51 che viene ritenuta la rivelazione del segreto del DNA, scattata materialmente da Raymond Gosling sotto la guida e supervisione di Rosalind Franklin, che consentì agli scienziati di capire la struttura del DNA e che potremmo ritenere la foto più importante della storia, ma il cui merito non venne mai riconosciuto a Rosalind.

Un gran bel lavoro che ci ricorda che siamo tutti ESSERI UMANI e che nonostante sappiamo di essere tutti “impastati” di DNA, non abbiamo cessato di discriminare e perseguitare sulla base del colore della pelle, del genere, della nazionalità. È stato bello anche l’abbraccio e il confronto con l’attrice che ha confessato di aver trovato energia in quei volti ragazzini dagli occhi brillanti che guardavano con ammirazione e stupore una performance davvero toccante ed emotivamente coinvolgente.