CATANIA – Giornata intensa ed interessante all’Istituto Comprensivo “Cavour” di Catania, dove si è svolto un seminario in onore di Giovanni Verga, per celebrare il centenario della sua morte. I docenti del Dipartimento di Lettere e Religione hanno programmato l’evento dopo preparato e guidato i loro alunni alla elaborazione di lavori, riflessioni sulla vita e sulle opere di Verga per ricordarne le doti di scrittore e di acuto osservatore della realtà.
Ospiti e relatori il prof. Antonio Aiello, giornalista, studioso del Verga, che attraverso una raccolta epistolare ne ha descritto il carattere, la sua vita privata e i suoi interessi, la dott.ssa Francesca Cali, che ha illustrato alla platea di spettatori le passioni del nostro scrittore conterraneo, in particolare il suo rapporto con le donne, le sue debolezze ma anche la sua determinazione.
Ospite d’onore è stato anche l’Arcivescovo di Catania mons. Luigi Renna, che ha coinvolto i ragazzi in riflessioni sul rapporto tra Rosso Malpelo e Don Milani: è emerso un vivace dibattito sulla condizione del giovane sfortunato anche per il nomignolo attribuitogli, molto simile oggi a quella di tanti ragazzi che vivono nelle periferie, abbandonati ed emarginati dalla società. Sì è parlato dell’evasione scolastica, problema attualissimo soprattutto in Sicilia e nella nostra Catania, e delle necessarie strategie da parte di tutte le Istituzioni, scuola, parrocchia, enti e associazioni per il recupero degli svantaggi, affinché a tutti i ragazzi vengano offerte le stesse opportunità educative e formative.
Ospite d’eccezione è stata la dott.ssa Maria Grazia Sapienza, studiosa della storia della Sicilia, che con il suo intervento su Don Milani ha messo in evidenza l’alto valore pedagogico, raccontando curiosità ed episodi di vita quotidiana a completo servizio dei bambini e dei ragazzi e della loro educazione ed istruzione.
Ad introdurre i lavori la Dirigente Scolastica prof.ssa Maria Gabriella Capodicasa, che ha rilevato l’importanza del tributo a Verga, non solo per la grandezza come pensatore e scrittore rivoluzionario dal punto di vista letterario, ma anche e soprattutto per aver donato lustro e prestigio culturale alla Sicilia, regione dalle innumerevoli risorse che hanno bisogno di essere riconosciute e valorizzate.