CATANIA – La scuola, prima di essere un’organizzazione amministrativa, è una comunità educante in cui la relazionalità e le dinamiche motivazionali alimentano i meccanismi dell’apprendimento e si traducono in crescita umana e culturale da parte di tutti, da parte dei docenti e degli studenti, come anche da parte della famiglia che è e resta l’ambito primario e fondamentale dell’educazione dei figli. Le famiglie dei ragazzi di una scuola possono fare tanto collaborando insieme tra di loro e con gli insegnanti. Questo fa pensare a un proverbio africano tanto bello: “Per educare un figlio ci vuole un villaggio” (Papa Francesco). È necessario infatti, che ogni scuola tenga presente il proprio territorio, considerato il fatto che l’Italia è la nazione in cui ogni piccolo borgo ha una sua storia, tradizioni, valori familiari e comunitari ricchissimi, sia sul piano culturale e religioso sia su quello civile e sociale. La scelta strategica va nella direzione di un patto educativo di corresponsabilità tra scuola, famiglia, parrocchia, oratorio ed agenzie educative, con la partecipazione non solo delle specifiche figure adulte della scuola (dirigenti, personale docente e non docente, genitori), ma anche del territorio (enti locali, associazioni culturali di volontariato, associazioni sportive). La scuola – comunità educativa richiede libertà e innovazione, con grande senso di responsabilità etico–professionale, aperta alla partecipazione di tutti gli educatori per una condivisione di impegni e di obiettivi.
Questo è quanto è accaduto sabato 7 maggio, in onore di San Domenico Savio, all’Oratorio Sacro Cuore di Barriera – via Del Bosco 71 – dove si è tenuta la manifestazione conclusiva per la premiazione del Concorso Letterario, Artistico e Multimediale “Aiutami a Vivere”, promosso dal CAV Domenico Savio di Catania- Barriera per la scuola primaria (classi quarte e quinte) e secondaria di primo grado.
Il concorso, in coerenza con le indicazioni del MIUR sull’educazione alla cittadinanza attiva, si è posto l’obiettivo di sviluppare negli alunni un’etica della responsabilità, sensibilizzandoli alla promozione della vita nascente ed alla solidarietà nei confronti di bambini, mamme e famiglie in difficoltà e a renderli consapevoli che ogni bambino ha diritto a nascere e vivere, ed è un <dono> di Dio per la sua Famiglia e per l’intera Società civile ed ecclesiale.
Gli alunni sono stati chiamati a realizzare elaborati secondo tre sezioni: letteraria: temi, testi giornalistici, lavori in prosa e in versi, filastrocche; arte ed immagine: disegni, collage, fumetti; multimediale: spot sociali e powerpoint.
La risposta delle scuole è stata qualificata e ampia. Hanno aderito da Catania: Italo Calvino, Maria Ausiliatrice, Parini, Pizzigoni, San Francesco di Sales, San Giorgio, San Giovanni Bosco e dal resto della Provincia: Leonardo da Vinci (Misterbianco), Marconi (Paternò), Mazzini (Adrano), Tomasi di Lampedusa (Gravina); 11 gli Istituti scolastici di cui 8 statali e 3 paritari, 7 residenti nella città di Catania e 4 in provincia, 8 le scuole primarie e 4 le scuole secondarie di I° grado (l’I.Calvino con ambedue), con il coinvolgimento di ben 34 classi, e di oltre 600 alunni, oltre ai docenti referenti per ogni classe e/o Istituto.
Gli elaborati sono stati valutati da professori e giovani competenti nei vari ambiti. Nel campo letterario da Lucia De Blasi, Cristina Di Salvo, Rosella Acunto, Giuseppina Musco, Vanessa Buetto e Claudia Merlino; nell’ambito artistico da Grazia Celi, Andrea Strano e Katia Bua; nel multimediale da Antonella Lupo, Salvo Borgesi, Davide Rapisarda.
Hanno partecipato all’iniziativa con lodevole impegno ed entusiasmo anche i giovani del Servizio Civile dell’Oratorio che hanno curato la Segreteria e l’organizzazione generale.
Fondamentale è stato il contributo del Preside della Italo Calvino, prof. Salvo Impellizzeri, che è stato sempre vicino, specie nella fase iniziale del Concorso, a tutti i presidi e gli insegnanti referenti delle varie scuole, i quali hanno coinvolto gli alunni in questa interessante iniziativa di sensibilizzazione alla cultura della vita e dell’amore; del TGS Ibiscus che ha offerto le targhe e le medaglie per la premiazione; del Presidente, avv. Rosella Acunto e infine dei Volontari del Cav, sempre impegnati a difendere la vita e promuovere i valori della famiglia.
L’attuale dinamica sociale appare segnata da una forte tendenza individualistica che svaluta la dimensione comunitaria fino a ridurla a una costrizione necessaria e a un prezzo da pagare per ottenere un risultato vantaggioso per il proprio interesse. Tra i processi di accompagnamento alla costruzione dell’identità personale, merita particolare rilievo l’educazione alla vita affettiva a partire dai più piccoli. Quest’iniziativa rappresenta un vero successo di squadra insomma, tutto coordinato dalla brillante regia di Don Gaetano Urso, direttore dell’Oratorio Sacro Cuore di Barriera. E oggi, che più che mai si avverte la necessità di educare alla cittadinanza responsabile, questa è davvero una bella risposta per tutti quegli studenti che chiedono una scuola che sia presidio di socialità, esperienza di vita reale, capace di appassionare, con spazi effettivi di partecipazione e di iniziativa.
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