Riorganizzazione amministrativa dell’ateneo: sarà attiva da gennaio

CATANIA – È trascorso poco più di un mese da quando, il 29 luglio scorso, è stata approvata, da parte del Consiglio di Amministrazione, la riorganizzazione amministrativa dell’Università di Catania.

Per buona parte della giornata, nell’aula magna del Dipartimento di Ingegneria, il personale docente e tecnico amministrativo, si è riunito in un’assemblea di ateneo, indetta dal rettore Giacomo Pignataro, per discutere i contenuti della delibera.

Puntiamo al cambiamento e ad ottenere un ateneo che lavori in modo efficace, attraverso le direttive di un governo efficiente ed attento al risparmio“. Così il rettore ha introdotto l’incontro, di fronte ad un’aula molto attenta e critica allo stesso tempo.

L’obiettivo principale è quello di ottenere una centralizzazione attraverso il potenziamento dell’autonomia dei dipartimenti – ha dichiarato -. Ci auguriamo, in seguito a questa prima fase di sperimentazione, di essere pronti entro gennaio a dare attuazione al progetto“.

Durante la conferenza è intervenuto anche il direttore generale Federico Portoghese, riguardo agli aspetti meramente tecnici della riorganizzazione. La procedura principale da attuare per ciascun dipartimento sarebbe la ricognizione delle competenze del personale, in modo da assegnare i posti in base a queste e al rispetto della dignità del lavoro delle singole persone.

Parlando di bilancio, il rettore ha poi toccato un argomento molto importante per gli studenti… ma soprattutto per le loro famiglie: le tasse universitarie. “Avevo assunto l’impegno di non aumentare l’importo delle rette universitarie e così è stato – ha spiegato Portoghese -. Nella revisione del sistema di finanziamento universitario, è stata accolta la mia proposta di tenere conto del fatto che le università del Mezzogiorno hanno un numero maggiore di studenti esenti dalle tasse, rispetto a quelle del nord del nostro paese. Ciò riduce il numero delle entrate da contribuzione studentesca e, per questo motivo, le università del sud riceveranno una compensazione“.

Durante la conferenza, così ricca di spunti che, alla fine, hanno dato vita ad un dibattito col pubblico, Pignataro non ha trascurato il problema degli “abbandoni” della carriera universitaria e dei “fuori corso” che studiano all’interno dei nostri dipartimenti.

Questo è un fenomeno che ha ragioni diverse e noi dobbiamo essere in grado, per ciò che concerne la responsabilità dell’ateneo (in termini di carico di studio, di organizzazione complessiva della didattica e anche di comportamento dei docenti), di intervenire su queste cause”  – ha concluso il rettore.

Vittoria Marletta

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