Il rettore Basile fa il punto: “Tratterremo i ricercatori con 4mln di euro”

Il rettore Basile fa il punto: “Tratterremo i ricercatori con 4mln di euro”

CATANIA – “Da quando il mio mandato è diventato attivo, lo scorso 8 febbraio, ho fatto in modo che si lavorasse senza sosta sul potenziamento della didattica, della ricerca e sul collegamento della nostra Università con le aziende, in modo da offrire degli sbocchi sicuri ai nostri laureati: il bilancio fino ad adesso è positivo”.

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Sono queste le parole del professore Francesco Basile, il rettore dell’Università di Catania, che cinque mesi fa è stato eletto e che da quel momento ha concentrato tutte le sue energie ed esperienza, sul miglioramento dei servizi didattici, ma non solo.

Dopo essersi dimesso, come previsto, dal ruolo di presidente della Scuola di Medicina, a 150 giorni dal suo insediamento, oggi, il professore Basile, è stato già pronto a sostenere la sua prima “verifica”, proprio come accade di consueto nelle aule accademiche.

Uno dei primi risultati a cui il rettore punta, come accennato, è quello di ridurre la tanto vituperata “fuga di cervelli” dal nostro ateneo.

Per farlo è stato avviato formalmente un piano triennale della ricerca di 4 milioni di euro a sostegno proprio della ricerca, appunto, attraverso due iniziative finalizzate al miglioramento della performance di ateneo. Ad oggi sono 88 i professori potenziali beneficiari, che avranno l’obbligo di presentare un progetto competitivo entro 24 mesi dall’assegnazione della risorsa. Tutto questo per potenziare la partecipazione dei docenti all’interno dell’ateneo di Catania. “Tratterremo i nostri ricercatori”, ha asserito il rettore Basile.

Ma c’è dell’altro perché per fare in modo che tutti i progetti di ricerca targati UniCt vengano ricordati, si sta procedendo con la creazione di un “Archivio istituzionale di ricerca” per le sempre crescenti esigenze di informazione e/o valutazione. “La nostra ricerca prima appariva soltanto in alcuni motori di ricerca e ciò portava la nostra reputazione al ribasso – dichiara il rettore Basile – grazie all’acquisizione del sistema IRIS (Institutional Research Information System) del Cineca l’archiviazione avverrà in maniera univoca. In questo modo sarà possibile sviluppare un modello di autovalutazione della produzione scientifica dell’ateneo”.

Altro cruccio per il nuovo governo universitario è proprio quello dell’internazionalizzazione. “Abbiamo attivato delle convenzioni con molti atenei stranieri – ha asserito il magnifico – solo per fare un esempio cito un’Università della Slovacchia (University of Zilina), della Polonia (Konin University), degli Stati Uniti (New York Medical College). È, inoltre, aumentato il numero dei candidati assegnatari di sede Ue ed Ectra Ue sia il numero dei beneficiari di borsa“.

Per ciò che concerne i rapporti con il territorio, sono state avviate numerose iniziative congiunte con aziende. “Sono numerose le convenzioni di tirocinio sottoscritte nei primi mesi di quest’anno – afferma -. Ci siamo collegati con Enel, STMicroelectronics, ma è degna di nota anche l’intesa con Credito Siciliano per lo sviluppo del centro di ricerca a Catania in collaborazione con BaxEnergy”.

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Alla domanda un po’ provocatoria sul posizionamento del mega ateneo catanese nella classifica pubblicata dal Censis in cui appare penultimo sui 10 rispetto alle 10 migliori università italiane, il rettore ha risposto: “Non si parla benissimo del nostro ateneo, ma neanche male. Siamo saliti di una posizione rispetto allo scorso anno e siamo migliori rispetto a molti altri atenei in termini di numero di iscritti e di servizi didattici forniti. Ci occuperemo delle cause e faremo sempre del nostro meglio”.