Su Radio Zammù “Terremoto il giorno prima”. Il format di prevenzione antisismica

CATANIA – “Tutti parlano di terremoti il giorno dopo… Radio Zammù, lo fa prima”. È con queste parole che lo slogan pubblicitario in rotazione in questi giorni, definisce il prodotto realizzato dai giovani collaboratori della radio dell’Università di Catania in collaborazione e con la supervisione del direttore dell’ufficio stampa dell’ateneo, Mariano Campo.

“Terremoto. Il giorno prima” è il nome del format realizzato in collaborazione con il Centro di iniziative e studi per la prevenzione antisismica dedicato al professor Giovanni Campo.

Dal 26 gennaio al 6 febbraio alle ore 15, infatti, sulle frequenze dei 101.00 FM andrà in onda una trasmissione su terremoti e prevenzione che, in sei puntate, mira a fare informazione corretta e a diffondere la cultura della prevenzione, senza allarmismi.

Nel corso delle puntate studiosi ed esperti di protezione civile affronteranno i vari aspetti del problema: dalla genesi dei terremoti alle tecnologie impiegate per rendere più sicuri gli edifici, dalla nuova frontiera dell’urbanistica antisismica al ruolo della protezione civile, fino ai consigli per mettere in sicurezza la propria abitazione.

“È molto più utile lungimirante e conveniente occuparsi di questi argomenti prima che avvengano i terremoti piuttosto che rassegnarsi a lasciare spazio alle recriminazioni, al dolore e alla conta dei danni, dopo gli eventi”. Sarebbe questo l’obiettivo dei ragazzi che hanno lavorato e faticato al progetto.

A supporto di tale finalità non sono mancate le testimonianze e la partecipazione dei diretti interessati a eventi tragici come Sergio Bianchi, padre di Nicola, un ragazzo tra i numerosi morti sotto le macerie dell’Aquila e presidente dell’Avus, l’associazione dei familiari delle vittime universitarie del sisma del 6 aprile 2009.

Bianchi illustrerà alcune delle iniziative messe in cantiere per favorire la diffusione della cultura della prevenzione antisismica.

Si tratta di una coraggiosa operazione culturale doverosa da fare in Italia che, per la sua posizione geografica, si trova a grave rischio sismico. La penisola, infatti, si trova nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica e pertanto è sottoposta a forti spinte compressive, che causano l’accavallamento dei blocchi di roccia.

Hanno curato la regia e il montaggio Roberto Sammito ed Emilia Greco. Il racconto dei terremoti è di Debora Borgese, Leonardo Di Stefano, Benedetta Intelisano, Vittoria Marletta e Barbara Oliveri. La voce è di Laura Rondinella. Inoltre hanno collaborato per la documentazione e i testi Valentina Bacciulli, Francesca Calà e Roberta Garofalo. Coordinamento e interviste di Mariano Campo.

Parola d’ordine? Prevenzione.