Progetto Legalità, gli alunni dell’I.C. “G. Fava” di Mascalucia incontrano la nipote del giornalista e scrittore vittima di mafia

Progetto Legalità, gli alunni dell’I.C. “G. Fava” di Mascalucia incontrano la nipote del giornalista e scrittore vittima di mafia

MASCALUCIA – L’Istituto Comprensivo “Giuseppe Fava” di Mascalucia, che si onora di essere intitolato a un grande testimone della lotta contro la mafia, in occasione del 40° anniversario dell’uccisione del giornalista, sta partecipando al Progetto Legalità indetto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per l’anno scolastico 2023/2024 intitolato “La lotta alle mafie”.

In particolare, dall’inizio dell’anno scolastico, gli allievi delle classi quarte e quinte della Scuola Primaria e prime, seconde e terze della Scuola Secondaria, sono stati coinvolti nel progetto educativo-didattico trasversale dal titolo: “Giuseppe Fava, modello di legalità”, guidati dal Referente al progetto, Prof. Sandro Torrisi.

Giorno 13 febbraio scorso, presso il salone “Santina D’Urso” gli alunni hanno incontrato la Dottoressa Francesca Andreozzi, nipote di Giuseppe Fava.

Le riflessioni di Asia Cannavò della classe I sez. C

“Incontro con la Dott.ssa Francesca Andreozzi”

Giorno 13 febbraio 2024, noi alunni della Scuola Secondaria di Primo grado dell’Istituto scolastico “Giuseppe Fava” di Mascalucia, abbiamo avuto l’onore di incontrare la dottoressa Francesca Andreozzi, nipote di Giuseppe Fava, storico giornalista vittima della mafia. L’incontro è stato un vero momento formativo, reso ancor più coinvolgente dalla partecipazione di noi studenti attraverso interventi e domande. Dopo una breve introduzione da parte del professor Torrisi, la dottoressa si è presentata dicendo di essere una psicologa e psicoterapeuta, presidente della fondazione “FAVA”, che insieme alla sua famiglia, promuove iniziative di legalità e cultura antimafia.

Subito dopo la dottoressa ha iniziato a raccontarci la storia di suo nonno, dov’è nato, com’è diventato giornalista e soprattutto ha onorato proprio il suo lavoro coraggioso contro la criminalità organizzata perseguendo un’incessante denuncia della presenza della mafia in Sicilia attraverso numerose inchieste, molte delle quali, purtroppo furono censurate.

Della sera in cui suo nonno è stato ucciso dalla mafia, la dottoressa Andreozzi ha sottolineato che non ricorda nulla in particolare, ma le è stato raccontato dalla sua famiglia.



L’unico ricordo che ha di suo nonno è quello di quando si sedevano nell’ultima fila del teatro, perché lui sosteneva che quello fosse il miglior posto per vedere sia lo spettacolo, che le espressioni e le emozioni del pubblico.

Una delle frasi più belle dette dalla dottoressa è stata quella di non considerare suo nonno un eroe, solo perché vittima della mafia, ma un semplice uomo che ha creduto in una società onesta.

Un altro passaggio importante del discorso è stato quando ci ha invitati a scegliere sempre la strada giusta della legalità, ribellandoci alla mafia.

Per finire la dottoressa ha dato vita ad un interessante dialogo con noi studenti e nel rispondere alle nostre domande ha ringraziato i presenti, lasciando in noi una grande lezione di vita.

Al termine dell’incontro la Dirigente Scolastica, Prof.ssa Viviana Ardica, ha ringraziato la Dottoressa Andreozzi e si è rivolta agli alunni sottolineando come l’educazione alla legalità e l’inclusione, siano le direttrici fondamentali lungo cui si snoda l’impegno di tutta la comunità educante e di cui loro stessi sono protagonisti attivi.

Le parole della Dirigente Ardica

Valori quali il rispetto dell’altro, la convivenza civile, la scelta di legalità, sono competenze basilari per poter vivere dignitosamente e cercare il proprio ruolo all’interno della società. È importante dare ciascuno il proprio contributo e dire no alla violenza, alla mafia, al volere di qualcuno che vuol far soccombere le nostre idee”.