CATANIA – Le studentesse e gli studenti della classe I B di scuola secondaria di primo grado dell’I.O. “Pestalozzi” di Catania, insieme alle loro professoresse Simona Bartolotta e Cristina De Luca, hanno vissuto nella giornata del 15 aprile l’esperienza di una gita virtuale nella città di Firenze. Il tour virtuale è stato promosso in occasione dell’edizione 2021 del CodyTrip, organizzata da DIGIT srl, in collaborazione con l’Università di Urbino e con CodeMOOC net, con il patrocinio di Save the Children, Fondazione Mondo Digitale e Grey Panthers e con la partecipazione di Giunti Scuola.
L’organizzazione è stata curata nei minimi dettagli. I viaggiatori, ad esempio, si sono ritrovati a consultare Google maps per conoscere il percorso fino alla meta, hanno valutato quale fosse il miglior mezzo di trasporto in relazione a costi e orari (in tempo di Covid non c’era nessun volo diretto disponibile!) optando per lo spostamento in treno, hanno prenotato i biglietti del tour e del trasporto ferroviario, tutto rigorosamente simulato.
Come ogni partenza che si rispetti anche la preparazione della valigia è un momento importante: non bisogna dimenticare nulla. Infatti, ciascun partecipante ha realizzato la propria con materiali riciclati riempiendola di oggetti ritenuti essenziali: tutti hanno portato un taccuino per prendere appunti e gli oggetti richiesti per le attività da svolgere.
Saliti sul treno alle 14,54 del 14 aprile hanno attraversato l’Italia mantenendo il contatto tra docenti e alunni tramite un gruppo Telegram e giunti a Firenze alle 9, circa 15.000 tra docenti e studenti da tutta Italia si sono radunati alla stazione di Santa Maria Novella dove ad attenderli c’era il Prof. Bogliolo, ordinario in Sistemi di Elaborazione delle informazioni all’Università di Ubino e impegnato in campagne internazionali di divulgazione del pensiero computazionale in qualità di Code Week Ambassador.
Il programma delle due giornate si è svolto rigorosamente in live e da remoto i partecipanti hanno interagito suggerendo percorsi da effettuare o risposte a enigmi e giochi. Scesi dal treno e dopo aver appreso la storia della stazione, una guida li ha condotti davanti alla facciata di Santa Maria Novella per ammirarla con la luce del sole: un’esperienza accattivante anche perché gli alunni erano già stati precedentemente edotti sulla grande personalità poliedrica di Leon Battista Alberti e avevano studiato in classe la facciata marmorea di Santa Maria Novella, una delle opere più importanti del Rinascimento fiorentino.
Attraversando le strade di Firenze siamo giunti al Museo Marino Marini. Li ha accolti un robot antropomorfo (che in realtà era una bravissima e divertentissima guida) e durante la visita del museo veniva chiesto agli alunni di interagire tramite dei sondaggi: veniva posta una domanda sulle opere, sui materiali, sui soggetti, sul significato delle sculture e i ragazzi potevano scegliere la risposta che ritenevano corretta. Le risposte contribuivano a incrementare il punteggio della classe. Un luogo particolarmente bello che hanno visitato è stato la cappella Rucellai.
All’interno della Cappella si erge il Sacello, o tempietto, progettato da Leon Battista Alberti, intorno al 1467, su commissione della potente famiglia dei Rucellai. Il tempietto, realizzato in marmi bianchi e verdi riccamente intarsiati, venne concepito come una riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme, frutto del ricordo e dalla devozione dei pellegrini in Terra Santa. È decorato con 30 tarsie marmoree, tutte diverse, inserite in riquadri, riproducenti temi naturalistici e altri altamente simbolici. Sono entrati anche al suo interno, che solitamente non è visitabile, e hanno ammirato decorazioni con affreschi e la tomba di Giovanni Rucellai.
Infine prima della pausa pranzo si sono svolte delle attività di lettura e ascolto accompagnate da canzoni e danze: giocando con le voci, con i suoni, con le mani e con il corpo hanno compiuto una esplorazione multisensoriale dell’opera di Marino Marini. Conclusa l’attività e un po’ affamati hanno assistito alla preparazione degli gnudi fiorentini: “Che bontà!“.
Dopo un pranzo veloce docenti e alunni hanno proseguito il collegamento da casa. Alle ore 14 abbiamo partecipato a delle attività di coding che si sono svolte nella cappella Rucellai durante le quali hanno appreso il concetto di proporzione aurea; successivamente è seguito un laboratorio di luce con un famoso light designer.
Usciti dal museo alle 16,30 è iniziata una gradevole passeggiata per alcune vie di Firenze e attraversando via Purgatorio sono giunti in una deserta piazza Santa Trinità da cui, proseguendo verso il lungarno, sono arrivati al Ponte vecchio.
Purtroppo tutte le botteghe artigianali presenti sul ponte erano chiuse, comprese le famose gioiellerie, e hanno proseguito verso il laboratorio del famoso Maestro profumiere Sileno Cheloni.
Dopo aver appreso l’arte di combinare gli oli essenziali hanno eseguito un esperimento: dalla buccia di un’arancia e di un limone hanno ottenuto due oli essenziali che combinati insieme hanno dato vita ad un profumo “casalingo” agrumato: “La stanza si è riempita di buon odore!“.
Usciti dal laboratorio hanno continuato a passeggiare per le strade purtroppo deserte ma assolate di Firenze fino alla meravigliosa Piazza della Signoria per ammirare lo splendido Palazzo Vecchio, la copia del David di Michelangelo e la Loggia dei Lanzi. Giunti in piazza Duomo per ammirare lo splendido campanile di Giotto, il Battistero a pianta ottagonale e il Duomo si sono salutati dandosi appuntamento al prossimo virtual tour a Torino in programma il 22 e il 23 aprile.
“Tutto questo è stato possibile grazie anche all’intensa collaborazione con le famiglie che hanno risposto con entusiasmo all’iniziativa supportando i propri figli nei preparativi e nel collegamento da casa”, racconta il Dirigente Scolastico, prof.ssa Elena Di Blasi. “Questa esperienza ha regalato a tutti un po’ di spensieratezza in questo periodo difficile e, come per ogni gita che si rispetti, oltre a conoscere tantissimi luoghi meravigliosi della nostra splendida Italia, i ragazzi si sono sentiti tutti più uniti, vicini e partecipi instaurando anche maggiore complicità con i professori. È stata davvero una bellissima esperienza!”.
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