Occupato ex bar dei Benedettini. Il Mua: “Da oggi è uno spazio aperto agli studenti”

Occupato ex bar dei Benedettini. Il Mua: “Da oggi è uno spazio aperto agli studenti”

CATANIA – Questa mattina un vento rivoluzionario ha scosso il cortile del Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena, sede del dipartimento di Scienze umanistiche. Per la precisione i riflettori sono stati puntati sul bar. In sostanza, il Mua (Movimento universitario autorganizzato di Catania), insieme con altri studenti – che hanno abbracciato la loro causa – ha occupato l’aula che veniva usata in passato, proprio come punto di ristoro e non solo.

Tutto parte dalla richiesta dello stesso Mua di un’aula autogestita: infatti gli stessi ragazzi hanno voluto organizzare, la scorsa settimana, una raccolta firme da presentare al rettore dell’Università di Catania, il professore Francesco Basile. I militanti del Mua scrivono nel volantino, dato oggi al momento in cui sono entrati nell’ex bar: “L’occupazione è stata la nostra risposta al silenzio del rettore, davanti alla nostra richiesta, sostenuta da 1000 firme, ma anche un forte atto contro l’assenza di spazi che permettono agli studenti di incontrarsi, socializzare, discutere e organizzarsi.

Da circa due settimane e mezzo – dichiarano – portiamo avanti una campagna comunicativa intensa denunciando sia il sistema universitario odierno, fatto di competizione, frenesia e omologazione culturale, sia l’assenza di spazi, all’interno del nostro ateneo, adibiti all’autogestione da parte degli studenti, all’organizzazione di eventi culturali, dibattiti, letture condivise e quant’altro. È per quest’ultimo motivo che abbiamo lanciato, due settimane fa, una campagna di raccolta firme da indirizzare al rettore chiedendo il riutilizzo di uno degli spazi non utilizzati all’interno di questo ateneo e adibirlo ad aula autogestita dagli studenti. Abbiamo mandato ben due richieste, di cui l’ultima conteneva in allegato quasi mille firme di studentesse e studenti che hanno deciso di partecipare a questa campagna. Nessuna risposta!“.

L’ex bar usato come magazzino, anche se pare che sia stato posto sotto sequestro.

Così, questa mattina, i ragazzi del Movimento universitario autorganizzato di Catania, sono riusciti ad entrare. “Riuscendo ad aprire le porte dei locali dell’ex bar, abbiamo deciso di occuparlo per l’intera giornata, aspettando una risposta da parte dei piani alti dell’Università di Catania”, cosa che, i ragazzi sono riusciti ad ottenere. “È successo che abbiamo avuto la fortuna e la possibilità di dialogare contemporaneamente con la direttrice del nostro dipartimento seguita dal suo staff, di parlare con il il vicario del rettore, davanti a studenti interessati, Digos ed anche studenti che, esplicitamente schierati con partiti (ma non solo), hanno affiancato dirigenti e polizia in questa discussione più o meno pubblica su quanto stava accadendo.” I militanti del Mua, così dicono, che nonostante abbiano cercato di comunicare per email, solo uno strumento come l’occupazione ha permesso di ottenere le giuste attenzioni.

Ma, vi è un altro punto, che gli stessi ragazzi vogliono mettere in chiaro: “Ci è stato detto che questo bar è sotto sequestro da parte della magistratura (non si capisce però perché sia diventato un grande magazzino dove vengono depositati mobili, sedie, tavoli e quant’altro) e ci hanno invitato ad uscire e a parlare. Noi non siamo usciti e, prima di farlo, abbiamo voluto avere la certezza che il tavolo di discussione su questa vicenda con il rettore avvenisse realmente. Abbiamo già mandato l’email e ci è stato garantito ufficialmente e davanti a testimoni che questo incontro avverrà la prossima settimana.

Noi pretendiamo di sapere – dicono –, in maniera trasparente e pubblica, la storia di quel bar, avere davanti ai nostri occhi il verbale di sequestro e sapere che progetti ci sono per il futuro per quello spazio. Inoltre apriremo un dialogo sulla questione centrale di questo nostro percorso di lotta, ovvero la possibilità di avere uno spazio autogestito da noi studenti all’interno di questo ateneo.

Nel frattempo, il Mua ha organizzato un’assemblea all’interno degli stessi locali, per le ore 16 di questo pomeriggio, in cui si discuterà della gestione del nuovo “spazio aperto” a tutta la comunità studentesca. “Oggi abbiamo aperto uno spazio, ma abbiamo soprattutto aperto delle questioni di interesse pubblico e collettivo, perché abbiamo il diritto di riunirci, di sapere, di avere totale trasparenza sulle questioni che ci riguardano direttamente, essendo studenti iscritti a questo ateneo (paghiamo tasse, more, siamo soggetti a scadenze e a un’infinita burocrazia).