“Metti in moto la legalità”. L’I.I.S. “Concetto Marchesi” di Mascalucia ricorda la Strage di Capaci e Via d’Amelio a bordo delle moto della Polizia di Stato

“Metti in moto la legalità”. L’I.I.S. “Concetto Marchesi” di Mascalucia ricorda la Strage di Capaci e Via d’Amelio a bordo delle moto della Polizia di Stato

CATANIA – In occasione dei 30 anni trascorsi dalle grandi stragi, quella di Capaci e via d’Amelio, l’I.I.S. “Concetto Marchesi” di Mascalucia ha accolto l’iniziativa promossa dal Moto Club della Polizia di Stato delegazione Catania – delegato Gaetano Cucuccio – e dall’associazione antimafia AddioPizzo Catania, in collaborazione con il Poliambulatorio Medisan Catania.

Un gruppo di studenti del primo biennio, a bordo delle moto del motoclub, hanno percorso le vie di Catania per recarsi nei luoghi simbolo dove sono raffigurati i grandi uomini che si sono sacrificati per combattere la mafia.

L’evento, previsto dall’AP 04 PTOLISS del PTOF con referente la prof.ssa Agata Cullurà, ha dato modo ai ragazzi di riflettere sul senso del ricordo e quanto esso sia importante per risvegliare e stimolare le coscienze sul tema della lotta alla criminalità e della legalità. Dopo i saluti presso la sala conferenze “F. Raciti” del X Reparto Mobile della Polizia di Stato, i ragazzi hanno visitato i murales siti in Via Cesare Beccaria e in Viale Ulisse.

Ricordate ragazzi che la mafia non è un fenomeno astratto, ma concreto – ha dichiarato il dirigente scolastico del Marchesi prof.ssa Lucia Maria Sciuto – il 23 maggio è sinonimo di ricerca della verità e sta a voi trovare la o le verità“.

Presenti all’attività anche il prof. Enrico Savuto, il rappresentante di Consulta Angelo Alberti e il rappresentante d’istituto Gianfranco Nolis. Prima di rientrare in istituto una sosta in via Leucatia, dove, otto giorni dopo la strage di via d’Amelio, a Catania veniva ucciso l’ispettore capo Giovanni Lizzio. Ad attendere gli studenti c’era il nipote Antonino Guglielmino che, rievocando la memoria del nonno, ha sottolineato come “la mafia ha perso il 27 luglio e ogni giorno quando ha ucciso tante donne e tanti uomini innocenti“.

Articolo redatto in collaborazione con Antonino Guglielmino