L’Istituto “Rapisardi” di Paternò ripresenta quanto svolto nella X edizione della “Notte Nazionale del Liceo Classico 2024”

L’Istituto “Rapisardi” di Paternò ripresenta quanto svolto nella X edizione della “Notte Nazionale del Liceo Classico 2024”

PATERNÒ – Anche quest’anno, per la seconda volta, l’Istituto d’Istruzione Superiore “Mario Rapisardi” di Paternò si è avvalso dell’opportunità di riproporre nel pomeriggio di venerdì 29 novembre, dalle ore 16 alle 18, una sintesi della passata X edizione della “Notte dei Licei Classici”, articolando tale riepilogo attorno al tema della pari dignità che rispetto all’uomo va riconosciuta alla donna, a soli quattro giorni di distanza dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere.

A presentare l’evento – fortemente voluto dall’attuale Dirigente Scolastica Dott.ssa Maria Grazia D’Amico – è stata come sempre la Referente Prof.ssa Anna Sanfilippo, Docente di Latino e Greco, la quale ha evidenziato come fin dall’antichità classica l’universo femminile s’avviasse a diventare un privilegiato campo d’indagine negli intelletti più aperti, ad esempio per influsso della scuola cinica.

L’edizione ridotta della “Notte Nazionale”, che ha avuto luogo presso l’Aula Magna dell’Istituto, è entrata nel vivo delle “performances” con una lettura introduttiva, espressiva ed intensa, di testi inediti sulla tematica della violenza contro le donne, prodotti da due studentesse della classe III A, Gloria Sharon Mineo e Clara Venuto, e da cinque studentesse della classe III B, Beatrice Barbara Ciotto, Lucia Maria Fichera, Adele Furnari, Rita Parasiliti e Michela Mariapia Sgarellino, sotto la guida della Prof.ssa Lorena Grazia Salfi, Docente di Latino e Greco.

A seguire, si è voluta ripresentare la catena rapsodica dello scorso 19 aprile, ispirata nuovamente ai toccanti e indimenticabili personaggi di Maricchia e di Cheli, protagonisti del libro “Con i miei occhi” di Lina Gandolfo, perché, alla maniera dei rapsòdi, ognuno dei quali dava inizio alla sua narrazione dal punto in cui l’aveva interrotta il recitatore precedente, si è affidato a dei piccoli interpreti, otto ragazzi delle Scuole Medie “Virgilio” (classe III G) “Marconi” (classi III A e III B) e “G.B. Nicolosi” (III C e III E), con la partecipazione di tre alunne della classe I A del Liceo Classico e il coordinamento della Prof.ssa Maria Luigia Quagliano, Docente di Latino e Greco, il compito di raccontare, attualizzandolo, un mondo rurale siciliano solo apparentemente distante dal nostro, nel quale la donna, allora come ora, non è mai stata veramente libera di essere se stessa e di decidere della propria vita.

Lo spettacolo è proseguito con la “performance” dal titolo “La Biblioteca di Alessandria”, legata al filo conduttore della X edizione della “Notte”, cioè alla comunicazione, ma declinata “al femminile” (per effetto di un rovesciamento evidentemente inconciliabile con la prassi del teatro greco a noi nota), ed efficacemente drammatizzata su testi composti dalle stesse sette studentesse che hanno aperto l’evento e curati dalle Prof.sse Quagliano e Salfi, grazie all’interpretazione vibrante e partecipata di varie alunne delle classi I A, II A, III A e III B del Liceo Classico nei ruoli di Callimaco improbabile bibliotecario a capo di “cotanto senno” e del suo rivale Apollonio Rodio, degli scienziati Aristarco di Samo, Claudio Tolomeo e Ipazia, di alcuni medici-filologi.

Uno spazio centrale è stato poi dedicato a sei studenti della classe V A del Liceo Classico, che, preparati dalla Prof.ssa Cinzia Rizza, Docente di Storia e Filosofia, hanno altrettanto sapientemente drammatizzato una celebre pagina della “Fenomenologia dello Spirito” del filosofo Hegel, che nei primi decenni dell’Ottocento si serve del mito di Antigone e di Creonte, già trattato dal poeta tragico Sofocle, per caratterizzare la tensione etica tra legge divina (che corrisponde al principio femminile della famiglia e della religione) e legge umana (che rinvia al principio maschile dello Stato e della politica).

Alla fine delle tre rappresentazioni, seguendo lo schema classico nel quale il dramma satiresco chiudeva la trilogia tragica, allo scopo di distendere gli animi e rilassare il pubblico, la Prof.ssa Maria Squillaci, Docente di Latino e Greco, ha brillantemente diretto gli alunni dell’intera classe IV A del Liceo Classico nella messa in scena di una briosa, quanto surreale parodia letteraria dal titolo “Una sera tra amiche”, in cui famosi personaggi femminili della mitologia (Elena, Cassandra, Dafne e simili) e della commedia moderna (la Mirandolina goldoniana) si scambiano battute scherzose circa il modo in cui sono trattate dagli uomini nelle rappresentazioni artistiche.

Al termine della manifestazione, allietata dalla presenza delle Prof.sse Vanessa Grasso, Carmelina Vaccaro e Maria Grazia Russo, quest’ultima anche Referente per l’Orientamento, quattro allievi della classe V A del Liceo Classico hanno declamato i brani finali comuni per tutti i Licei d’Italia, che sono consistiti in un centone di “notturni” di poeti da Omero a Nonno di Panòpoli (fine del V sec. d.C.), proposti in traduzione italiana nelle precedenti nove edizioni, e nell’Ode II “Alla Luna” di Giacomo Leopardi, recitata nell’originale greco in dìmetri trocaici acatalettici misti ad anacreontici, e in italiano, a cura della Prof.ssa Sanfilippo.

Ad impreziosire il pomeriggio hanno contribuito infine le ex Colleghe del Liceo Classico, Prof.ssa Giuseppa Filoramo e Prof.ssa Carmela Pino, e le Colleghe delle Scuole Medie “Virgilio” e “G.B. Nicolosi”, la scrittrice Prof.ssa Lina Gandolfo e la Prof.ssa Angela Genziana Gulisano, ex alunna del Liceo Classico.

Articolo redatto in collaborazione con la Prof.ssa Anna Sanfilippo e del Dr. Luigi Sanfilippo