CATANIA – “Da quasi un annetto, la nostra vita si è radicalmente ribaltata. Ci siamo ritrovati a non poter più seguire la nostra routine, a non poter più andare a scuola, a non poter praticare più uno sport, e chi più ne ha più ne metta… Questo maledetto virus ci ha separato, ci ha diviso l’uno dall’altro. In questa lettera volevamo aprire a voi il nostro cuore, come raramente facciamo”.
Così inizia la toccante lettera scritta, in prossimità delle festività natalizie, dagli studenti della III A del Liceo Artistico “Angelo Musco” di Catania. I ragazzi si sono aperti ai professori spiegando i cambiamenti della loro quotidianità in questo anno anomalo, ma soprattutto esprimendo il fortissimo desiderio di tornare in presenza perché “solo a scuola sono possibili relazioni interpersonali autentiche, scambi, lavori di gruppo, una comunicazione vera che – spiega la professoressa Sonia Giardina – non possono avere eguali in Dad”.
“Lavorare in classe con tutti voi – scrivono i ragazzi nella lettera – non è la stessa cosa che lavorare a casa. Quanto vorremmo tornare da voi, risentire i vostri richiami, mangiare di nascosto… Quanto vorremmo ritornare nella nostra amata scuola, con i nostri amati professori. Vorremmo sederci, prendere i libri e i quaderni dallo zaino e iniziare una lezione normale. Queste sono le piccole cose e i piccoli gesti che si fanno in classe, ora cominciamo a notarli tutti. Ma della didattica in presenza ciò che a noi manca tantissimo è fare i lavori di gruppo… Il nostro modo di comunicare è cambiato totalmente, in classe eravamo molto più attivi…”.
Queste sono le voci di Vanessa, Martina, Samuele, Ciccio, Barbara e dei loro compagni di classe che, come gli altri studenti delle scuole superiori di tutta Italia, finalmente a gennaio torneranno in classe. Sarà un rientro graduale con una presenza di studenti all’inizio al 50%, che si spera aumenti nel corso del tempo.
“Certamente – dice il Dirigente Scolastico Cristina Cascio – sono rimasta fortemente colpita dalle riflessioni dei ragazzi, che rendono noi adulti consapevoli di quanto la pandemia in atto stia danneggiando la crescita armonica delle nuove generazioni. Come scuola abbiamo cercato sin da subito di venire incontro alle esigenze dei ragazzi, riattivando i laboratori, e, da giorno 8 di tutto per far sì che la scuola ritorni ad essere per i ragazzi un posto in cui vivere con straordinaria normalità“.