CATANIA – Mercoledì 4 maggio 2022 l’Auditorium Cuccia dello “Spedalieri” di Catania ha ospitato l’incontro dal titolo “Liberi di scegliere”, al quale hanno preso parte Monsignor Luigi Renna, Arcivescovo di Catania, il dott. Roberto Di Bella, Presidente del Tribunale dei Minori di Catania e il Provveditore agli studi della provincia di Catania, Emilio Grasso.
Si è trattato dell’ultima tappa del progetto “Scuola di legalità”, realizzato in collaborazione con Libera, basato su 2 pilastri concettuali: memoria e impegno.
Dal momento che senza memoria non si sviluppano adeguati anticorpi, le prime tappe hanno messo in evidenza, grazie ad ospiti di grande spessore (il Prefetto di Catania Librizzi, il giornalista di Repubblica e scrittore Salvo Palazzolo, il magistrato Sebastiano Ardita e tanti altri) il senso profondo dell’eredità ideale di personalità straordinarie come quelle di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Tuttavia, come ha affermato il prof. Guglielmo La Cognata, bisogna partire dal dovere della memoria per trasformare i sogni di chi non c’è più nel nostro impegno.
L’esperienza di cui è protagonista il dott. Di Bella, raccontata nel libro e nel film intitolati “Liberi di scegliere”, è apparsa subito così intensa ed emozionante da accendere la curiosità e l’interesse di alunni e insegnanti. Si è messa in moto un’appassionante avventura intellettuale, che ha portato gli studenti a creare un sito (clicca qui per accedere) pieno di idee creative e sorprendenti e i docenti a riunire e far confrontare coloro i quali per compito istituzionale e vocazione spirituale si occupano di allenare gli uomini del futuro.
Come ha sottolineato il dott. Di Bella, non si poteva assistere con indifferenza alla distruzione che alcune famiglie facevano dei loro figli. Dietro tanti occhi apparentemente spavaldi, si celava una profonda sofferenza e un disperato bisogno di aiuto. Con un provvedimento civile si creavano le condizioni per allontanare un ragazzo dalla famiglia, inviandolo in una comunità in un’altra regione. Nasceva così il programma “Liberi di scegliere”, destinato a divenire un protocollo di intesa tra vari Ministeri, Tribunale per i Minorenni, Procura Nazionale Antimafia, Libera, Conferenza Episcopale Italiana, con l’obiettivo di assicurare una concreta alternativa di vita ai minori e alle loro madri che vogliono uscire dal circuito mafioso, promuovendo una rete di protezione e di sostegno.
La preside Ciraldo si è soffermata sul profilo del Liceo “Spedalieri”. Un istituto che si caratterizza non solo per l’alto livello di rigore formativo ma anche per il suo porsi come un polo culturale dal menù ricchissimo: i teatri, il coro, i campionati studenteschi, l’educazione alla legalità e mille altre attività.
Il Provveditore agli studi Emilio Grasso ha sottolineato il fatto che tradizionalmente in Sicilia è presente un alto tasso di dispersione scolastica a cui corrisponde un elevato livello di devianza minorile. Sono stati compiuti notevoli passi in avanti, come ad esempio la firma del protocollo (proprio al liceo Spedalieri) che prevede la possibilità di privare del reddito di cittadinanza chi non rispetta l’obbligo scolastico. Tuttavia, il punto chiave è da ricercarsi nella capacità di fare rete e, da questo punto di vista, il progetto Liberi di scegliere costituisce una rilevante opportunità.
Mons. Renna ha messo l’accento sulla necessità di una rivoluzione delle coscienze, invitando gli studenti a spendersi nel volontariato per mettersi in gioco, per dare una mano, per incontrare altri mondi. Offrire una speranza genera un cambiamento di mentalità dentro una cultura di odio e di sopraffazione.
“L’aiuto più bello è la relazione”, ha dichiarato Mons. Luigi Renna.
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