L’I.C. “SAN GIORGIO” di Catania per le donne “vittime di mafia”: incontri, dibattiti e teatro – INTERVISTE E FOTO

L’I.C. “SAN GIORGIO” di Catania per le donne “vittime di mafia”: incontri, dibattiti e teatro – INTERVISTE E FOTO

CATANIA Ieri, al Salone Papotto, presso i locali comunali di via Zurria, si è svolta la performance teatrale di Cinzia Caminiti NicotraLibere: Donne contro la mafia”.

IL RACCONTO DELLA PROF.SSA CONCETTA MANOLA, D.S. dell’I.C. “SAN GIORGIO” DI CATANIA

A rendere unico e speciale l’evento, oltre alla bravura della compagnia performante, è stata la presenza dei nostri ragazzi delle classi terze della Scuola Secondaria di 1° grado dell’I.C. San Giorgio e dei loro docenti, guide quotidiane attente e vigili sul loro essere, operato e sulla loro esuberante ed “energizzante” crescita.

C’ero anch’io, che l’I.C. San Giorgio dirigo da dieci anni, fiera di esserci e di avere con me i “grandi” della Scuola, i quieti e meno quieti, i riflessivi e gli impulsivi, gli insicuri e i determinati, tutti insieme pronti e curiosi di assistere a questo lavoro, a conclusione dei due incontri/dibattito dell’8 e 10 novembre scorsi a Scuola da noi, al San Giorgio, finalizzati a sensibilizzare i nostri alunni e tutti i convenuti su riflessioni, fatti, racconti ed accaduti di mafia, dal sapore e odore aspro, cruento e violento, da cui prendere consapevoli e determinate distanze, sulla base di valori e ideali fondati su libertà, giustizia e legalità.



      

       

E a rendere fortemente incisiva l’esperienza svolta a Scuola e che oggi ha trovato nella pièce di Cinzia Caminiti il giusto compimento, la bellezza, il concetto di bellezza nell’essere, nell’operare scelte e, non certo ultima, piuttosto prioritaria, la bellezza delle donne, vittime di mafia e/o comunque protagoniste di vite in cui mafia ha tessuto le sue nefaste trame, donne “belle” per aver urlato il loro “NO” alla mafia, per aver fatto della loro vita veicolo di testimonianza ed evidenza che a nulla può portare l’appartenenza a tale realtà di sopraffazione, violenza e morte, senza alcun tipo di scrupolo, morale ed etica.

Ce lo ha raccontato a Scuola l’Avvocato Enzo Guarnera nel ricordare il suo trascorso di insegnante e l’amarezza vissuta per l’uccisione per mano mafiosa di un giovane alunno “povero esistenzialmente ed affettivamente”; ce lo ha raccontato Luana Ilardo, figlia di Luigi Ilardo, che perse il padre ucciso dalla Mafia pochi giorni prima che venisse istruito il protocollo previsto per i pentiti che decidono di collaborare con la giustizia; ce lo hanno rappresentato Cinzia Caminiti, Simona Gualtieri, Sabrina Tellico, Barbara Cracchiolo sulla scena minimalista di Salone Papotto, dove tutto era bello, NOI TUTTI, il nostro ascolto assorto ed emotivo, la coralità e intensità delle parole, il tono inevitabilmente tragico, assecondato dalle musiche di sottofondo, garbatamente ricamate all’atmosfera da Nicoletta Nicotra e, soprattutto,lo abbiamo vissuto congiuntamente nel susseguirsi di rabbia, dolore e voglia di riscatto e memoria viva e rigenerata di una Sicilia che non finirà mai di commemorare i suoi morti per mano mafiosa, che mai morti sono e, oggi più che mai, erano belli e vivi con noi e sempre lo saranno.

A conclusione di questa esperienza forte, “sentita” e d’impatto, si ringraziano Cinzia Caminiti, l’Avvocato Enzo Guarnera, Luana Ilardo, la compagnia teatrale, l’Amministrazione Comunale, i docenti e tutti coloro, presenti, assenti, menzionati, per averci donato arricchimento interiore, conoscenza e crescita. Ai nostri ragazzi vada l’augurio immenso di poter sempre discernere, coltivare curiosità e passioni, nella consapevolezza di essere tutti e sempre uomini e donne contro la mafia e contro ogni forma di abuso, sopruso e violenza. Grazie anche al nostro alunno Alessio Pace per l’entusiasmo manifestato nell’eseguire due brani musicali con tromba, a fine evento, quasi a suggellare il significato e valore di passione nei giovani.