La presenza delle donne nella scienza come valore aggiunto per il progresso sociale. Una riflessione al Liceo classico “N. Spedalieri”

La presenza delle donne nella scienza come valore aggiunto per il progresso sociale. Una riflessione al Liceo classico “N. Spedalieri”

CATANIA – La mattina del 21 gennaio ha rivestito un sapore particolare per un gruppo di studentesse e studenti del liceo classico “N. Spedalieri” di Catania, che hanno avuto l’occasione di interloquire con un qualificato gruppo di docenti all’interno dell’incontro “il ruolo delle donne in ambito scientifico” promosso dal CNR-IMM a livello nazionale e che ha visto il Liceo come sede di inaugurazione del progetto nazionale grazie all’interessamento della prof.ssa Rosangela Percolla, docente del Liceo ed il sostegno della Preside prof.ssa V.B. Ciraldo, a sostegno dell’attenzione della scuola alla completa formazione culturale delle classi.

Il seminario è stato iniziato dalla Dott.ssa Rosaria Puglisi, CNR-IMM coordinatrice del progetto “WOMEN IN SCIENZE”, che si colloca sulla scia della scelta del MIUR di diffondere la partecipazione delle alunne all’area delle STEM – science, technology, engineering e mathematics. varie e significative le tematiche trattate anche tramite collegamenti online, visto il carattere nazionale del progetto.

L’uditorio ha potuto apprezzare la molteplice produttività del lavoro della dott.ssa Puglisi nell’ambito delle nanotecnologie, acquisendo l’immagine di una scienziata perfettamente a suo agio nei settori che la tradizione ha sempre riservato agli uomini. L’intervento della dott.ssa Valeria Tomaselli, ospite per conto della STMicroelectronics insieme alla dott.ssa Emanuela Ali, ha avuto come fine quello di fornire la prospettiva più aggiornata sul tema “Può la mente comandare un robot?”, suscitando un vivace dibattito riguardo le interazioni tra azioni umane e strumenti elettronici e digitali, ricche di fascino e altrettanto pericolo.

Il dialogo con le scienziate è proseguito con la testimonianza della dott.ssa Meganne Christian, CNR-IMM Bologna: parlando de “La ricerca al Polo Sud sui cambiamenti climatici”, ha illustrato il progetto EPICA, che tramite il carotaggio del ghiaccio nell’Antartide sta fornendo nuovi elementi di studio ma ha soprattutto raccontato della vita quotidiana e di come, in maniera indifferenziata rispetto al genere, ovviamente, l’esposizione alle temperature artiche abbia influito non solo sulla reazione del corpo umano ma anche sull’umore, sulle relazioni interpersonali durante i lunghi giorni bui necessari al progetto.

La logica conclusione dell’incontro è stata espressa dall’intervento del prof.re Antonio Tintori, CNR-IRPPS Roma “Siamo liberi nelle scelte? Gli effetti degli stereotipi di genere”. Tramite aggiornate statistiche, la sociologia ci conferma come ancora in tutte le fasce di età, dalla infanzia a quella adulta, la donna resti confinata ad una immagine domestica, a una professionalità legata a scelte non in settori scientifici ma di cura: la donna è colei che presta la sua opera di sostegno verso chi ha difficoltà in modo naturale, secondo lo stereotipo per cui la sua prosocialità nasce con lei e non è acquisita culturalmente.

La conclusione della mattina ha consentito ad alunne ed alunni di acquisire ulteriore spinta verso l’impegno a lottare per eliminare gli ostacoli della donna nella libera espressione delle sue capacità, condividendo quanto affermato da Meganne Christian: “Il cielo non è un limite perché c’è lo spazio“. Solo attraverso questa consapevolezza la nostra società potrà migliorare e realizzare appieno le sue istanze democratiche.

Articolo redatto in collaborazione con gli studenti della V°B del Liceo

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