La legalità si fa dolce al “Gemmellaro” di Catania. Dibattito con Santi Palazzolo, il “Dolciere” testimone della lotta al racket e alla criminalità organizzata

CATANIA – Mercoledì 21 febbraio, all’Istituto “Gemmellaro” di Catania, ha avuto luogo uno degli incontri del Progetto di Educazione alla Legalità “La Parola contro Le Mafie”, sostenuto dalla Dirigente Scolastica, prof.ssa Fiorella Baldo e curato dalle due referenti, Prof.sse Chiara Sciuto e Santa Nicotra.

Ospite d’onore Santi Palazzolo, l’imprenditore del Dolce di Cinisi che ha raccontato agli studenti la sua storia di uomo e cittadino che ha detto “no” alla corruzione, al malcostume, alla mafia.

Santi Palazzolo, il “Dolciere” testimone della lotta al racket e alla criminalità organizzata

Santi Palazzolo è uno dei nomi della Scalinata della Legalità del “Gemmellaro”, una scalinata dipinta due anni fa dagli studenti per ricordare ed omaggiare 23 nomi di uomini e donne che hanno lottato, e continuano a lottare, per rendere migliore il mondo in cui viviamo e che è diventata il simbolo dei percorsi di Educazione alla legalità realizzati a scuola. E proprio sulla Scalinata della Legalità, i docenti, gli studenti e tutto il personale scolastico, hanno accolto il graditissimo ospite, consegnandogli una Targa ricordo della giornata.

Dopo aver raccontato alla platea di studenti e docenti la sua storia di pasticcere che ha rifiutato di pagare una consistente somma di denaro per avere rinnovata la concessione del punto vendita presso l’aeroporto di Palermo, il “Dolciere” di Cinisi ha dialogato con i giovani sulle ragioni del suo gesto e sulla scelta di stare dalla parte della legalità.

Dignità e responsabilità: con queste parole l’imprenditore ha voluto esprimere il senso delle sue azioni che, ha sottolineato, non sono azioni da eroe ma da semplice genitore che vuole continuare a guardare i propri figli a testa alta, certo di poter ancora insegnare loro qualcosa.

Se avessi pagato, non avrei più potuto dire ai miei figli cosa è giusto e cosa è sbagliato”, queste le parole che hanno provocato un lunghissimo applauso e anche un po’ di commozione. Sul tema della responsabilità, Santi Palazzolo né ha evidenziato l’importanza come cittadini, aggiungendo che “forse dovremmo sostituire questa parola al termine legalità perché è più profonda, più ricca di significato e di sostanza”.

Rispondendo alle tante domande degli studenti, ha spesso sottolineato che, nella lotta alla mafia – perché non basta non pagare una tangente o andare alle manifestazioni sulla legalità – serve un costante impegno di responsabilità (non buttare la carta per strada, non occupare il parcheggio per disabili se non lo siamo, pagare i dipendenti e le tasse, etc).

Rivolgendosi direttamente agli studenti, li ha invitati ad indignarsi di fronte alle ingiustizie, ad impegnarsi per migliorare il mondo ed a vivere il presente perché da esso nasce il loro futuro. E tra questo presente c’è il periodo della scuola che può davvero aiutare a fare delle scelte.

Al termine della mattinata si può dire che Santi Palazzolo ha dato testimonianza di quanto la PAROLA possa davvero diventare uno strumento di lotta potentissimo contro le illegalità.

Le immagini video dell’incontro