La “Di Guardo-Quasimodo” di Catania “sceglie di essere libera”, incontro con il Magistrato Di Bella – Le FOTO

La “Di Guardo-Quasimodo” di Catania “sceglie di essere libera”, incontro con il Magistrato Di Bella – Le FOTO

CATANIA – L’ I.C. “P.S. Di Guardo-Quasimodo” di Catania da sempre ha promosso con entusiasmo iniziative e progetti inerenti alla legalità e all’Educazione Civica. Venerdì 4 giugno, presso l’Aula Magna della scuola secondaria di I grado, il dott. Di Bella, giudice del Tribunale per i Minorenni di Catania, nonostante i mille impegni dettati dalla sua ricchissima agenda, ha incontrato, nel rispetto delle regole anti-Covid, gli alunni dell’istituto per parlare loro della sua esperienza di magistrato a servizio dello Stato e della sua lotta alla ‘Ndrangheta calabrese che ha condotto per ben venticinque anni.

Questa iniziativa, in collaborazione con Cavallotto per le scuole, è stata fortemente voluta dalla Preside, Simona Maria Perni, che dice: “Bisogna sempre scegliere la legalità e la giustizia ed anche se si sbaglia ci si può sempre ravvedere ed intraprendere una nuova strada“. La storia del magistrato ha incantato i ragazzi che hanno ascoltato in silenzio le sue parole, raccontando del suo impegno costante contro la criminalità che genera dolore, omertà e violenza.

Nel suo libroLiberi di scegliere”, da cui è stato tratto l’omonimo film promosso dalla RAI, il dott. Di Bella sottolinea come la ‘Ndrangheta si eredita e condanna i suoi figli a un non futuro fatto di paura, ferocia e crudeltà. Nella sua lunga esperienza il magistrato ha giudicato intere famiglie: nonni, padri, madri, figli e nipoti che sono stati avvolti da questa dolorosa spirale. Ma ad un certo momento della sua vita c’è stata la svolta: bisognava non solo giudicare questi ragazzi, ma andare oltre, bisognava tendergli una mano per fargli capire che era possibile intraprendere una nuova vita, una nuova strada, quella della legalità e dell’onestà che avrebbe regalato loro un futuro diverso e che li avrebbe resi “Liberi di scegliere”.

Il coraggio del magistrato lo ha spinto, a rischio della vita, ad allontanare molti di loro dai contesti malavitosi calabresi e per ben ottanta di questi si è aperta una nuova vita, un nuovo futuro. Dopo tutto questi ragazzi, perlopiù minorenni, erano sempre dei giovani che odiavano lo Stato che ma che si potevano recuperare, avevano solo bisogno di quell’affetto e di quell’amore che gli era stato negato fin dalla nascita. Gli alunni hanno rivolto delle domande al magistrato su come avesse iniziato la sua carriera, se avesse avuto momenti di sconforto, se lo avessero mai minacciato o cercato di corrompere.

Il messaggio del giudice in un quartiere difficile come San Giovanni Galermo ha fatto sentire ai partecipanti la forte presenza dello Stato e delle Istituzioni ed è stato ancora più significativo in questo momento in cui, per via della pandemia, le famiglie e i ragazzi si sono sentiti disorientati, confusi, sbandati e senza punti di riferimento.

Il dott. Di Bella, oltre ad essere un bravo magistrato è anche una persona umana, generosa e che si spende per gli altri. L’incontro con lui non solo ha arricchito gli alunni, ma anche tutti i docenti presenti all’incontro, ricordandoci come anche il lavoro dei membri delle scuole, a contatto con alunni e famiglie, sia pieno di responsabilità e molto impegnativo, ma anche intriso delle più nobili soddisfazioni.

Le foto