In punta di piedi tra le bellezze dell’arte: gli studenti del Lombardo Radice alla mostra “Da Burri a Cattelan” di Palazzo Valle

In punta di piedi tra le bellezze dell’arte: gli studenti del Lombardo Radice alla mostra “Da Burri a Cattelan” di Palazzo Valle

CATANIA – L’arte che entra “in punta di piedi” nei cuori dei giovani studenti, assetati di apprendere, di “catarsidi fronte a un quadro, di respirare quella bellezza che li trasforma. È questa la magnifica sensazione che gli studenti delle classi terze e quarte del liceo Lombardo Radice hanno vissuto ieri durante la grande mostra d’arte “Da Burri a Cattelan” esposta negli spazi barocchi di Palazzo Valle, a Catania.

Un’iniziativa fortemente voluta dalla professoressa Marcella Labruna – docente di lettere e referente per i beni culturali del liceo – e dal dirigente scolastico, professor Gianluca Rapisarda.

 “Da Burri a Cattelan”, gli studenti del Lombardo Radice immersi nell’arte

Il via alla mostra – organizzata dalla Fondazione Puglisi Cosentino – è stato dato ufficialmente lo scorso 25 ottobre. Una svolta per la nostra isola, che ha visto per la prima volta 53 opere della GNAMC (Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma) dialogare con la bellezza barocca di Palazzo Valle.

La selezione delle opere, curata da Renata Cristina Mazzantini e Gabriele Simongini, ripercorre 55 anni di arte italiana, nello specifico dal 1970 al 2025. Da Alberto Burri a Pietro Consagra, da Giorgio de Chirico a Renato Guttuso; e ancora Fausto Melotti, Mimmo Paladino, fino a Maurizio Cattelan.

La professoressa Labruna: “Verso una rivoluzione dei possibili approcci all’arte”

Parole di soddisfazione arrivano dalla professoressa Labruna, che spiega come per educatori e insegnanti “rendere una mostra internazionale un momento di fruizione critica necessiti di un lavoro di consapevolezza delle proprie sovrastrutture”

“Oggi si parla tanto di didattica museale, di competenze trasversali, ma manca la capacità di stupirsi quotidianamente davanti a un’opera fuori dal convenzionale: alzarsi ogni giorno e ripetersi le domande forse poste a se stessi alle prime esperienze di cultura globale e fuori dagli schemi è, mi rendo conto, difficile”.

“Forse questa genuinità data dall’inconvenzionale è ciò che ogni giorno aiuta a sconfiggere le facili critiche verso le nuove generazioni e ad aspettare invece, con disponibilità, di rivoluzionare costantemente i possibili approcci all’arte”, conclude la referente per i beni culturali.

Un’iniziativa che troverà le porte del Lombardo Radice “sempre aperte”

Il dirigente scolastico Rapisarda, sempre aperto a tutto ciò che può intendersi come cultura emozionale e stimolante, ha dichiarato che “se qualcosa commuove e crea stupore generale, e non viene solo assorbito ma diviene fruizione consapevole, come la mostra ‘Da Burri a Cattelan’, troverà sempre le porte aperte in questo liceo che tanta ricchezza offre alla sua comunità e che cresce quasi di conseguenza anche in ambito di soddisfazione territoriale”.

Anche Emma Stramondo, studentessa del quinto anno e attuale rappresentante di istituto, ha espresso parole che fanno riflettere: “Penso che se riuscissimo più spesso a entrare in contatto con canali culturali simili forse vedremmo l’arte non come un fardello obbligatorio, ma come un mondo da scavare nelle direzioni preferite da ognuno di noi, che ci fa cogliere quanto tutto sia collegato. Io, per esempio, adoro ballare, ma altri amano esprimere cultura e passione attraverso altre manifestazioni. Le occasioni come questa, volute da docenti illuminate, ce lo dimostrano”.

Il tutto conferma come il liceo Lombardo Radice tenga come obiettivo principale il bene degli studenti, dando loro gli strumenti per modificare il proprio sguardo nei confronti della vita quotidiana.

Articolo redatto in collaborazione con la professoressa Marcella Labruna