CATANIA – Nella giornata di ieri gli studenti dell’Università di Catania sono scesi in piazza Università per protestare contro il nuovo regolamento didattico. “Non un appello in meno” è lo slogan della protesta, contro la modifica del regolamento didattico dell’Università.
La comunità studentesca ritiene inaccettabili le modifiche promosse dalla Commissione didattica d’Ateneo in merito agli articoli 16, 21, 23 e 27 del Regolamento didattico d’Ateneo.
A tal proposito è intervenuto il Rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo, sulla protesta studentesca e sul nuovo regolamento didattico: “Il nuovo regolamento proposto dalla Commissione didattica si compone di 37 articoli che forniscono agli studenti una serie di garanzie che prima non erano previste ed elenca doveri e obblighi dei docenti e dei Presidenti di Corso al fine di porre lo studente al centro della programmazione.
La Commissione didattica, in cui erano presenti anche studenti, ci ha lavorato un anno. L’iter in tal senso è stato democratico e partecipato. Dal mese di luglio scorso, la proposta di regolamento è stata a disposizione del Senato Accademico e del Consiglio d’Amministrazione per osservazioni e proposte di modifiche. Ogni osservazione pervenuta da allora è stata integrata all’interno degli articoli previsti.
A questo punto è stato chiesto il parere non vincolante della Consulta studentesca. Nel corso di questo passaggio sono stati toccati tre articoli, fra cui quelli legati al numero degli appelli e al cosiddetto ‘salto d’appello‘, che sono stati il tema della relativa protesta. Su questi temi si farà un’approfondita riflessione, gli altri 34 articoli sono stati approvati all’unanimità dal CdA.
Al momento attuale è stato bloccato l‘iter legato al voto finale. Il Senato Accademico del prossimo25 ottobre non prevede all’ordine del giorno l’approvazione del regolamento didattico. Fermo restando che il numero degli appelli presenti nel testo proposto dalla Commissione è superiore a quello degli altri Atenei siciliani e in linea con l’indirizzo di altri Atenei nazionali, rassicuro comunque gli studenti sul fatto che tutte le valutazioni in merito saranno prese tenendo in considerazione anche le loro esigenze“.
Una foto degli studenti presenti ieri in piazza Università per protestare
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