CATANIA – Martedì 21 novembre, nell’ambito delle attività legate ai percorsi di Educazione civica, si è svolto nell’Auditorium del Liceo Classico Spedalieri l’incontro con il dott. Sebastiano Ardita, focalizzato sul suo nuovo libro, “Al di sopra della legge. Come la mafia comanda dal carcere”.
Il magistrato catanese in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata, ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura, per nove anni al vertice del dipartimento penitenziario, ha accompagnato gli studenti in un viaggio che è stato allo stesso tempo una preziosa testimonianza personale e un originale racconto del dietro le quinte della giustizia in Italia.
Grazie anche alle sollecitazioni e alle domande degli studenti, l’autore ha ripercorso l’evoluzione della lotta a Cosa Nostra e ha messo sotto accusa la condizione delle nostre prigioni, non di rado discariche sociali lontane da quanto prevede la Costituzione.
Spesso non si tratta dei luoghi del reinserimento e del riscatto sociale ma di piste da cui decollano le carriere criminali.
Infatti, in trent’anni, lentamente ma progressivamente, l’impianto normativo voluto da Giovanni Falcone è stato tradito, disatteso, depotenziato.
Questo ha portato a un effetto non a tutti visibile ma di grande rilievo: le mafie hanno preso il controllo degli istituti penitenziari.
I fratelli Graviano, entrambi protagonisti delle stragi del 1992 e del 1993, hanno concepito i loro figli mentre si trovavano detenuti.
Come ha affermato il dott. Ardita, il carcere “è uno dei luoghi più misteriosi che esistano”.
Alle 11 in punto, riprendendo le parole della sorella di Giulia Cecchettin, si è scelto di non fare un minuto di silenzio ma un minuto di rumore.
È infine intervenuta la preside Ciraldo, che ha ringraziato l’ospite, per la chiarezza e la capacità di coinvolgere e appassionare, e
gli studenti, per lo spessore delle domande e la partecipazione attiva.
L’educazione alla legalità, da sempre una priorità per il liceo Spedalieri, è uno strumento essenziale per formare i buoni cittadini del futuro, capaci di anteporre l’interesse generale all’orizzonte particolare asfittico.
Le foto