CATANIA – Nessuna protesta nei confronti della scuola in sé, ma solo un manifestare contro “un governo nazionale che tagli i fondi all’istruzione e cerca di stoppare il diritto di chi scende in piazza“. Sono questi i motivi che per giorni, esattamente alle 19 dal 15 febbraio scorso, hanno spinto fino a ieri gli studenti del Liceo classico “Nicola Spedalieri” di Catania ad occupare l’Istituto.
Proprio dalle studentesse e dagli studenti della scuola in questione arriva un documento in cui propongono “un diverso svolgimento delle regolari attività didattiche nei giorni a venire” ma anche a “comprendere i motivi che ci spingono a questa presa di posizione“.
“In questi anni abbiamo avuto modo, in numerose occasioni, di discutere del sistema educativo attualmente in vigore, reputandolo insoddisfacente, carente sotto molti punti di vista e oltremodo alienante. Già da tempo, infatti, noi studenti e studentesse abbiamo messo in atto un processo di informazione e consapevolezza collettiva, attraverso diverse giornate di autogestione e molti altri momenti, anche extrascolastici.
Dalla partecipazione alle attività precedentemente elencate, ne è scaturita una forma di riflessione e presa di coscienza su temi che ci coinvolgono, in maniera diretta e non, come: i continui e ingenti tagli ai fondi destinati all’istruzione, le riforme che intendono snaturare gli obiettivi e le funzioni di cui la scuola pubblica dovrebbe essere garante, con l’obiettivo di avvicinarla a una logica aziendale del profitto.
Per tutta risposta, la linea politica scelta dall’attuale Governo, piuttosto che accogliere le istanze degli studenti e delle studentesse, preferisce sopprimerle con intimidazioni e metodi repressivi. Modalità già ampliamente perpetrate nei confronti di manifestazioni di altra natura, come testimoniano i recenti episodi di censura e lo violenza ai danni di coloro che si sono schierati a favore della causa palestinese.
A quanto detto sinora va ad aggiungersi la scarsità e l’inadeguatezza degli investimenti destinati, dal Governo attuale e dai precedenti, in favore del sistema scolastico.
La mancanza di risorse mortifica una realtà che avrebbe bisogno di maggiori investimenti, questi ultimi spesso elargiti ad altri settori, come quello dell’industria bellica o al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina per cui verrebbero stanziati circa diversi miliardi di euro, fondi che potrebbero sollevare il Mezzogiorno dall’arretratezza in cui riversa.
L’Italia, risulta agli ultimi posti nell’UE per la spesa destinata all’istruzione che, in riferimento ai dati ISTAT del 2019, risulta essere pari al 3,9% del Pil, a fronte di una media UE del 4,7%.
All’interno della legge di bilancio sono previsti copiosi tagli per una somma superiore a 50 milioni di euro, tra i quali spiccano una parte destinata al contrasto del fenomeno della dispersione scolastica nonché un’altra relativa alle agevolazioni finanziarie verso le famiglie che le richiedano.
A rendere la situazione ancor più critica vi sono le ultime riforme previste dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, le quali contribuiscono all’ingerenza delle aziende all’interno dell’apparato scolastico“.
In merito alla vicenda, la Dirigente Scolastica dello “Spedalieri”, Prof.ssa Vincenza Biagia Ciraldo, ha spiegato ai nostri microfoni come abbia subito instaurato e poi mantenuto con i ragazzi un dialogo costruttivo, prendendo atto delle motivazioni sottese a tale azione di protesta. Quest’ultima ha avuto natura assolutamente pacifica ed è stata seguita da un momento di confronto e condivisione delle esperienze maturate con i numerosi studenti che non avevano partecipato alla protesta, attraverso un’assemblea straordinaria, concessa dalla Dirigente per la giornata di oggi, 20 febbraio.
Si specifica che al termine dell’occupazione, alle 13 di ieri, 19 febbraio, è avvenuta l’ispezione dei locali da parte della Dirigente Scolastica che ha appurato l’assoluta integrità degli stessi.
In foto la Dirigente Prof.ssa Ciraldo
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