CATANIA – “Come vorrei essere un albero che sa dove nasce e dove morirà”… il ritornello della canzone “1947”, composta da Sergio Endrigo ricordando l’esodo della sua famiglia dall’Istria, dà la misura della sofferenza che dal 1943 ha segnato le vicende del Litorale adriatico coinvolgendo anche l’Italia e che il Parlamento ha voluto si ricordassero il 10 febbraio, data in cui nel 1947 vennero fissati i confini, appunto, del versante orientale.
E proprio da quei territori hanno preso le mosse le storie familiari con cui la prof.ssa Mercedes Turco ed il prof.re Riccardo Insolia hanno introdotto l’argomento alle classi del Liceo “N. Spedalieri”, classi che hanno potuto unire la significatività del ricordo con la prospettiva storica fornita dal Prof.re Rosario Mangiameli.
Il racconto di Turco e Insolia ha ricostruito, con la forza di chi ha ricevuto la testimonianza e se ne è fatto carico insieme al dovere di non farla perdere, vicende di legami affettivi tra nord e sud, poiché il ramo femminile delle famiglie era di origine istriana e si è unito con la sicilianità del ramo maschile; vicende di spostamenti dapprima piacevoli – le vacanze, il lavoro… – poi dolorose, appunto con l’esodo forzato. Mangiameli, rispondendo alle domande esercitando il suo “mestiere di storico”, ha chiarito alle classi come le foibe, con le loro circa 5mila vittime e l’esodo, che coinvolse intorno a 250mila persone, nascessero a seguito dei nazionalismi e dei fascismi che tra le due guerre mondiali determinarono una criticità capace di portare all’espulsione di etnie indesiderate e alla spinta all’espansione territoriale in zone destabilizzate; e come tutto ciò si incrociò poi drammaticamente con la resistenza al nazismo delle truppe comuniste del maresciallo Tito e con le logiche sociali, etniche e politiche che estremizzarono i rapporti tra le popolazioni del litorale adriatico.
Che questa scelta culturale e didattica abbia, come in altre attività proposte durante l’anno scolastico, coinvolto produttivamente alunni e alunne del Liceo diretto dalla Preside V.B. Ciraldo, è provato dalle riflessioni che le classi hanno voluto esprimere e tra le quali abbiamo scelto quelle più rappresentative. Melissa ha dichiarato che: “…grazie alla capacità degli ospiti ci siamo sentiti vicini/e alle storie, anche se fisicamente lontani/e. Foibe ed esodo sono due cicatrici fra le tante che presenta la storia dell’umanità, cicatrici causate da una distorsione nazionalista che nel 2022 è inaccettabile come qualunque strumentalizzazione operata dalle ideologie“.
Questa la riflessione di Federica: “Coinvolgere con le testimonianze e la riflessione storica gli studenti del liceo Spedalieri è stata un’opportunità per comprendere e per fare tesoro delle esperienze narrate dagli ospiti. Un’occasione per ricordare una drammatica pagina di storia che necessita di essere approfondita e rimanere impressa in noi giovani che abbiamo la responsabilità di essere consapevoli dell’importanza di tramandare quanto accaduto, affinché il ricordo di tali eventi rimanga vivo e ci sia da monito“.