I.C.S. Elio Vittorini di Camporotondo: dillo in francese ma…giocando

CAMPOROTONDO ETNEO – Nell’era dove la conoscenza della lingua inglese, soprattutto tra i giovani, è ritenuta indispensabile, sorprende piacevolmente che ieri, nel saloncino dell’aula polifunzionale del plesso scuola primaria di viale Falcone a Camporotondo Etneo, in occasione della Settimana della lingua francese e della Francofonia che quest’anno si celebra dal 16 al 24 marzo 2024, si è tenuto un incontro con gli alunni della scuola secondaria di I grado dal titolo che non ammette dubbi: “DIS-LE-MOI EN FRANÇAIS”.

L’incontro organizzato dall’Istituto Comprensivo StataleElio Vittorini” e che ha avuto come organizzatrice la docente di lingua francese prof.ssa Rosa Maria Pistorio.

Un progetto innovativo dove gli alunni delle classi della scuola secondaria di I grado del medesimo plesso, guidate dall’esperta Patricia Golfier, hanno avuto la possibilità di sperimentare la lingua francese in un contesto extra scolastico attraverso delle tecniche ludico-motorie specifiche e che miravano al coinvolgimento globale degli alunni a livello affettivo, relazionale e cognitivo, rendendoli interpreti e parte attiva dell’apprendimento linguistico grazie ad attività di cooperazione e competizione (ma di quella costruttiva) che hanno generato un clima traboccante di stimolanti motivazioni. 

Il “gioco”

Gli alunni sono stati piacevolmente coinvolti in una sorta di gara a quiz “premiando” chi rispondeva per primo, così alle domandeinterattive” della professoressa Golfier è stato tutto un susseguirsi di alzate di mano da parte dei ragazzi che, dopo un breve e veloce consulto tra di loro, provavano ad essere tra i primi a trovare la risposta giusta. 

Una sana competizione che faceva dimenticare, o non facendoci proprio caso, che si trattava di una vera e propria lezione e nemmeno di quella più semplice…Tutto qua? No, perché se gioco doveva essere, bisognava che lo fosse in maniera più ampia e così un’arte coinvolgente come la danza, con testo rigorosamente in francese, è stato l’ennesimo, ludico, escamotage molto apprezzato: e come non potrebbe non esserlo tra i ragazzi della loro età? 

Gli interventi a fine manifestazione

Il primo intervento è stato della professoressa prof.ssa La Russa Sudano che in maniera calorosamente perentoria ha esordito con: “I ragazzi sono come li cresciamo noi ed è importante come educarli perché la scuola siete voi che la create, l’anima della scuola siete voi”.

Rimarcando più volte come a supporto di un lavoro edificante come l’insegnamento è indispensabile che ci sia una collaborazione fattiva tra docenti, alunni e genitori. 

Mentre per le istituzioni era presente una folta rappresentanza della giunta comunale con in testa il sindaco Filippo Rapisarda, la sua vice Marianna Saporito, l’assessore alla pubblica istruzione Alice Sciuto, l’assessore Andrea Santonocito, l’assessore Roberta Calcagno e il vicepresidente Laura Licandro.

E a prendere la parola a nome di tutti è stato il primo cittadino di Camporotondo che ha ringraziato gli organizzatori sottolineando l’importanza e il ruolo che i ragazzi avranno presto nella società, nella speranza che “siano sempre parte attiva con nuovi progetti dove il senso civico sia il leitmotiv degli stessi“.

A seguire l’intervento dell’organizzatrice della manifestazione la professoressa Rosa Maria Pistorio che ha ringraziato la professoressa La Russa per il suo intervento, la professoressa Patricia Golfier instancabile animatrice tra un gioco e una danza e le istituzioni per la loro fattiva presenza ma soprattutto un grazie a loro: i ragazzi per la loro entusiastica partecipazione.

Il finale è stato tutto in musica con una performance canora della stessa Maria Pistorio che ha interpretato un brano (ovviamente) in francese: “La foule” di Édith Piaf mettendo in essere il suo lato artistico. il mestiere c’è e si sente tutto…chapeau. 

Le domande

A fine incontro e se pur ancora immersi in un piacevole vociare dei ragazzi, abbiamo posto alcune domande alle due protagoniste cominciando con la professoressa Pistorio.

  • Nell’era dove non esiste un campo dello scibile dove l’inglese non sia presente, non potrebbe sembrare una contraddizione dedicare una settimana alla lingua francese?

L’inglese ormai è predominante è vero, quindi a maggior ragione ritengo giusto far prevalere anche la lingua francese che è in difetto rispetto alle altre lingua comunitarie senza dimenticare che è parlato da trecento milioni di abitanti in tutto il mondo. Pertanto, merita rispetto considerando che trattasi sempre della seconda lingua comunitaria“.

Mentre, tentando di addentrarci nello specifico dell’innovativo metodo educativo di una lingua straniera, abbiamo chiesto alla vulcanica ed esausta professoressa Golfier:

  • Tecnicamente in cosa consiste questo metodo tra interattività e gioco?

In realtà oggi la scuola non è non è abbastanza interattiva con i ragazzi che hanno bisogno di giocare per imparare, il che significa che si può imparare giocando e abbiamo voluto dare una nuova prospettiva al francese che è una lingua che “si vive” e per questo abbiamo fatto questi giochi per vivere una giornata diversa“.

  • Quanto il gioco può fare da buon viatico nell’avvicinare i ragazzi nell’imparare ad apprezzare una nuova lingua?

Tanto, perché giocando non ci si accorge nemmeno che stai imparando, e nel frattempo… si impara molto di più! La felicità del gioco attenua di molto il fastidio che potrebbe provocare lo sforzo d’imparare una nuova lingua. Inoltre, proviamo anche ad applicare una sorta di pedagogia diversificata (così si chiama) che coglie le inevitabili differenze nell’acquisizione delle nuove nozioni e nel rispetto dei tempi di apprendimento degli alunni ognuno diverso dall’altro ma con una unica meta da raggiungere“.

A chiusura potremmo aggiungere che va bene il gioco come ludico mezzo nell’apprendimento, valorizzazione e condivisione di una nuova lingua come quella francese che in questo caso vanta l’invidiabile primato di oltre trecento milioni di parlanti attestandosi tra le più diffuse al mondo, ma non bisogna dimenticare, come più volte ha sottolineato la professoressa La Russa, che tutto diventa vano se non c’è reciproca, attiva, collaborazione. E per chi questo mondo dovrà ancora viverlo, nell’era della globalizzazione dove bisognerà confrontarsi con una multietnicità linguista in primis, per gli scatenati ragazzi sarà di certo una mattina da serbare tra i più proficui e simpatici ricordi scolastici.

 

Concetto Sciuto

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Concetto Sciuto
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