Giornate Fai di Primavera, dal “Wojtyla” uno squadrone di Apprendisti Ciceroni in giro per Catania

Giornate Fai di Primavera, dal “Wojtyla” uno squadrone di Apprendisti Ciceroni in giro per Catania

CATANIA – Uno squadrone di Apprendisti Ciceroni del “Wojtyla” hanno illustrato angoli del Monastero dei Benedettini di Catania in occasione delle Giornate Fai di Primavera. Presenti come sempre nelle manifestazioni proposte dal Fai l’Istituto Alberghiero di Catania ritorna con rinnovato vigore in campo schierando sta volta i più giovani della scuola.

A guidare i visitatori tra il Coro di notte, il Giardino dei novizi, il “Ventre” del monastero e le cucine, gli alunni delle prime e seconde classi, con il supporto di qualche collega più grande, dei plessi di via Lizio, via Raccuglia e via Anfuso, preparati dai prof. Stefania Fiamingo e Antonio Virgolini.

Dopo due anni di Didattica a distanza, di quarantene, distanziamento i ragazzi non vedevano l’ora di mettersi in gioco, di “toccare con mano” quello che studiano.

Un indirizzo, forse meno noto della nostra scuola, è quello di Accoglienza turistica – dichiara la professoressa Stefania Fiamingo con gli occhi che le brillano nel vedere i propri alunnetti, dimostrare professionalità e preparazione di fronte al numeroso pubblico che ha affollato il monastero nella giornata di sabato -. Abbiamo investito sui più giovani, e non è stato facile prepararli in poco tempo e con tutte le difficoltà e limiti che ancora ci impone la pandemia, quello che mi fa piacere è vedere il loro entusiasmo. Io sono un’ex alunna del Wojtyla e cerco di trasmettere ai miei studenti quello che alcune mie insegnanti mi hanno trasmesso: ‘Non si può amare ciò che non si conosce”’; vedere l’amore con il quale i miei alunni hanno raccontato il monastero, anche attraverso le parole di De Roberto mi rende felice.

Insegniamo ai ragazzi come la nostra terra potrebbe vivere di turismo, di cultura e come la cultura la trasmettono i monumenti, il cibo, l’accoglienza, la professionalità con la quale si svolge il proprio lavoro. Qui mi sento a casa, mi ricordo quando sono venuta da studentessa in visita con la mia prof, ho fatto anche io l’apprendista cicerone, nelle aule del monastero ho ascoltato le lezioni universitarie, qui ho studiato e sono felice di essere riuscita a coinvolgere tanti alunni in questa esperienza che lascerà in loro un segno importante”.

Il testimone la domenica è passato ad altri Apprendisti Ciceroni, guidati dal prof Antonio Virgolini. Ragazzini emozionati che man mano sono diventati più sicuri, coinvolgenti, denominatore comune la professionalità e la preparazione sul campo. Sono fioccati i complimenti da parte dei visitatori e dei delegati del Fai.

Dobbiamo dire grazie al Fai se abbiamo forse un po’ forzato la mano coinvolgendo un gran numero di studenti del biennio e siamo scesi in campo. Sia io che Stefania abbiamo coinvolto in questa meravigliosa esperienza anche qualche alunno un po’ più fragile che in quest’occasione ha dato il meglio di se, l’integrazione è, d’altra parte, una colonna portante della nostra scuola. I ragazzi sono alla prima esperienza pubblica e penso se la siano cavata molto bene“.