Giornata mondiale degli insegnanti, le storie di tre professoresse

CATANIA – Oggi, 5 ottobre, si festeggia la giornata internazionale degli insegnanti, istituita il  5 ottobre 1966, dall’ONU, per celebrare l’operato dei docenti e il contributo che questi ultimi danno alla società.

Nel mondo ogni giorno sono 55 milioni gli insegnanti (quasi l’1% della popolazione mondiale) che lavorano con oltre un miliardo di bambini, ragazzi e giovani, per favorire la crescita civile e culturale delle nuove generazioni. Docenti che, giorno per giorno, promuovono e costruiscono, con i loro studenti, i valori del dialogo, della tolleranza, del rispetto e della solidarietà, che sono le basi del vivere democratico.

Ai nostri microfoni tre professori che hanno deciso di condividere con noi la loro esperienza.

La prima professoressa, Caramma Cettina, insegnante di lingua e cultura francese, alla domanda: “Dopo le molteplici riforme sulla scuola, la sua voglia di insegnare è cambiata?“, ci ha risposto: “La mia passione per l’insegnamento è rimasta invariata, poiché sarebbe impossibile fare questo lavoro senza quest’ultima”.

La mia voglia di fare, – continua la professoressa – viene alimentata ogni giorno dagli stessi ragazzi, che vogliono apprendere la lingua e la cultura francese, e anche se le riforme possono rendere più difficoltoso il lavoro dei docenti, la mia passione, rimane ben salda. Giorno 5  festeggerò la giornata internazionale degli insegnanti, con i miei alunni, facendo come sempre il lavoro che mi piace”.

La seconda professoressa, Burke R., docente madrelingua di diritto in inglese, ci ha raccontato: “La mia passione viene alimentata dai ragazzi, che ogni giorno mi ripagano con la loro voglia di studiare e di apprendere nuove nozioni. Ho lavorato molti anni all’università, ma quest’ultima, data le classi numerose, non permette di avere un rapporto tra docente e alunno, così ho deciso di lasciare e di iniziare una nuova avventura come insegnante delle scuole superiori, riscoprendo la mia passione per l’insegnamento. Purtroppo però in Italia, nelle scuole, mancano delle figure importanti, che aiutino gli alunni a crescere. Ad esempio nel Regno Unito, nelle scuole sono presenti figure come lo psicologo, l’infermiere, il “Carrer advice”, cioè un docente che ti segue dal primo giorno e che ti aiuterà a trovare la strada più adatta a te.

Diversa invece la reazione di un professore L.A., che ha spiegato: “Io ho sempre avuto una forte passione per l’insegnamento, ma a causa delle numerose riforme, della burocrazia e la lontananza dalla mia famiglia, hanno fatto si che la mia voglia d’insegnare andasse a scemare, ma comunque, i miei alunni, riescono ancora a tenere accesa l’ormai flebile voglia d’insegnare.

Purtroppo sono tante le storie d’insegnanti, che a causa della buona scuola di Renzi, si trovano lontani da casa.

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