Gae infanzia non si ferma: nuovo incontro con i vertici di Forza Italia

Gae infanzia non si ferma: nuovo incontro con i vertici di Forza Italia

CATANIA – Continua ancora imperterrita la battaglia portata avanti dalle docenti di “No discriminazione infanzia – Gae infanzia Catania” che oggi hanno partecipato ad una riunione con alcuni esponenti di Forza Italia e con l’On. Elena Centemero.

L’incontro è terminato qualche minuto fa e ha avuto come obiettivo quello di illustrare alcune proposte avanzate da Forza Italia sul sistema scolastico nazionale, messo totalmente in ginocchio da alcune scelte considerate scellerate, adottate dagli ultimi governi.

La riunione non ha fatto altro che riaprire una vera e propria “guerra tra poveri” tra le docenti di Gae infanzia e le altre docenti che, usufruendo della legge sulla “Buona scuola” di Renzi, erano riuscite a presentare una domanda di assunzione in ruolo al Nord (con un vincolo triennale per la sede di appartenenza, poi successivamente abolito da un Cir – Contratto Integrativo regionale – che aveva permesso a queste docenti di rientrare al Sud ricoprendo i posti assegnati alle maestre della Gae).

Oggi, sono emerse alcune controversie, scaturite da richieste di queste docenti “rimpatriate”, considerate eccessive e inaccettabili da parte delle esponenti della Gae infanzia come, per esempio, la richiesta di rinnovo delle assegnazioni provvisorie e la possibilità di ricevere una indennità di trasporto.

Quella che stiamo vivendo è una vera e propria ‘guerra tra poveri’ – dichiarano Patrizia Zappalà e Rita Lo Nardo, esponenti del gruppo “No discriminazione infanzia – Gae infanzia Catania -. Stiamo lottando tutti per lo stesso obiettivo, ovvero quello di continuare a svolgere il nostro mestiere ma così ci sentiamo discriminate”.

Perfino il nuovo ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, si è dichiarata contraria alla proroga di questa assegnazione provvisoria ma, al momento, il vero problema è incarnato dai sindacati che continuano a difendere a spada tratta questi docenti – hanno concluso – dimenticandosi totalmente di tutelare anche noi”.