CATANIA – Circa 800 ragazzi rischiano di finire in strada, 200 operatori rischiano di essere licenziati, un progetto di formazione che dura da anni sta andando a monte. Tutto questo nel silenzio delle istituzioni.
Neanche la settimana di denuncia silenziosa di “Città Solidale” in piazza G. Verga è riuscita ad ottenere riscontri da parte della Procura. Adesso si sono aggiunte le voci, o meglio le firme, dei genitori che chiedono che i loro figli possano proseguire il loro percorso di formazione.
E’ arrivato il momento di mettere le istituzioni sull’aut aut. I ritardi amministrativi e quelli che riguardano la parte finanziaria non possono più essere tollerati.
La CIOFS-FP Sicilia chiede l’intervento della Regione per l’attivazione delle procedure previste dalla legge nei confronti dei soggetti istituzionali che ostacolano l’esercizio del diritto-dovere dei minori all’istruzione e alla formazione professionale, oltre alla regolare erogazione delle somme necessarie per la gestione dell’attività nel suo complesso, dalla remunerazione del personale docente all’adeguata gestione dei laboratori professionali.
Di seguito le scadenze:
Se entro questi termini non ci saranno risposte valide al problema, il termine “dispersione scolastica” sarà in cima alla lista di una serie di problemi di cui qualcuno dovrà assumersi la responsabilità.
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