CATANIA – Martedì 7 dicembre, nell’ambito delle molteplici iniziative socio-culturali previste dal curriculo di istituto dell’area di Educazione Civica coordinata dal prof.re Antonio Acquaviva, il Liceo classico “Nicola Spedalieri” ha riavviato le sue attività di collaborazione con il Centro Astalli – sede di Catania. L’occasione è stata fornita dal progetto “Finestre – Storie di rifugiati”, percorso ideato con la finalità di favorire la riflessione, in un pubblico composto dalle giovani classi, sul tema dell’allontanamento dalla propria terra attraverso il contatto diretto con rifugiati e l’ascolto delle loro storie di vita.
Le classi del Liceo coinvolte hanno avuto modo di colloquiare con la dott.sa Francesca Di Giorgio, mediatrice culturale del Centro Astalli e con il giovane ospite proveniente dalla Costa d’Avorio. Se conoscere come il ”Centro Astalli” è nato e si è diffuso sul territorio italiano ed europeo insieme alla funzione sociale che riveste ha costituito una importante parte dell’incontro, la narrazione della vicenda personale che l’ivoriano ha condiviso è stato il momento più significativo e più motivante per le classi, che hanno ascoltato empaticamente e poi realizzato un valido transfert cognitivo di quanto vissuto.
La storia che è stata raccontata è quella di un 16enne che lascia casa e patria per migliorare se stesso, per ampliare orizzonti culturali e sociali, per conoscere realtà diverse: e che per raggiungere questo obiettivo affronta l’ormai noto “viaggio”, su una delle tante rotte disponibili, che è stata visualizzata e descritta con vivida crudezza, essendo costituita da deserti e altre impervie condizioni naturali.
Ma più che del dolore subito, della paura, della morte sempre compagna di viaggio, della disperazione legata alla solitudine e di quanto non è neanche possibile immaginare, l’ospite, in Italia da 4 anni e ormai padrone anche della lingua italiana oltre che francese e spagnola, ha preferito parlare delle tematiche socio-politiche che ogni immigrazione cela in sé, allargando così lo spessore del dialogo e trovando valida corrispondenza nelle domande delle classi, che hanno potuto ulteriormente approfondire quanto già con attenzione il contesto culturale del Liceo offre loro nella quotidiana pratica educativa.
Così, si è parlato della condizione femminile in Africa e nei paesi europei di arrivo; del ruolo della polizia dei paesi africani in cui l’ivoriano ha transitato, che come gli organizzatori dei “viaggi della speranza” depredano e tengono in continuo pericolo di vita chi immigra, per puro guadagno materiale; o si sono chiarite le azioni compiute dal governo libico e le condizioni di vita nei Centri di detenzione, di cui in Italia sappiamo qualcosa ma che, dopo l’intensa testimonianza sentita, le classi hanno potuto giudicare espressione di disumanità e violazione di diritti umani tale che più di una voce giovanile ha posto in analogia con le persecuzioni dello scorso secolo.
L’incontro si è chiuso con momenti di vera e allegra socializzazione, discutendo di cucina, di calcio – l’ospite gioca infatti in una squadra di Eccellenza – di scuola, di futuro…e con la richiesta alle classi da parte della Dirigente Scolastica, prof.ssa V.B. Ciraldo, di mantenere memoria di una simile esperienza e di arricchirla, sia attraverso gli ulteriori progetti didattici che dedicando parte del proprio tempo alla partecipazione alla vita del “Centro Astalli”, per ritrovarsi fianco a fianco con le persone volontarie ed immigrate nell’esercizio della cittadinanza attiva e democratica, obiettivo fondamentale della scuola.