Educare alla legalità all’I.C.S. “Italo Calvino“ di Catania – LE FOTO

CATANIA – In una giornata di sole invernale, un nutrito gruppo di 25 studenti della secondaria dell’I.C.S. “Italo Calvino” di Catania, diretto dal Preside Salvatore Impellizzeri, si è recato in visita in un’Impresa Agricola Sociale.

L’attività è inserita all’interno del progetto “Challenge” di Manitese, a cui la scuola ha aderito, che ha lo scopo di rafforzare il concetto di “cittadinanza”, intesa come appartenenza alla comunità globale, per la tutela dell’ambiente e della natura, fornendo alle giovani generazioni e ai loro educatori “le conoscenze essenziali per comprendere i temi dell’agroecologia… e migliorare la consapevolezza dei consumatori sull’impatto delle loro scelte di consumo sull’ambiente”.

Quella che gli studenti hanno visitato è un’impresa particolare perché nasce in un “bene” confiscato alla mafia e l’attività che la caratterizza è quella di essere un’impresa sociale. Si tratta della Coop. Soc. “Beppe Montana” che si trova a Belpasso e che produce prodotti agroalimentari con il ruolo di avere un’utilità sociale, perché esercita un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro e per finalità civiche e solidaristiche, con i soggetti più svantaggiati.

È un’azienda impegnata in prima linea, soprattutto nella lotta alle mafie, promuovendo legalità e giustizia. Gli studenti si sono sentiti subito accolti e hanno dichiarato, nel breve giro di presentazione, di “essere felici” di trovarsi lì, all’aria aperta, in mezzo ad un meraviglioso sole, agli agrumeti, con lo sfondo dell’Etna, in attesa di ricevere emozioni e informazioni, da questa nuova esperienza. Si dispongono subito a cerchio, perché nel cerchio sono abituati a confrontarsi, e guidati dall’Ad Alfio Curcio e il supporto di Noemi Manno di Manitese, hanno ragionato attorno alla differenza fra “Impresa” e “Impresa sociale”, sulla modalità di produzione e vendita, sulle modalità di lavoro e il valore della persona all’interno del circuito lavorativo.

È stato un ascolto attivo e partecipato che ha colpito gli stessi docenti, nell’osservare la maturità degli studenti, la loro curiosità attraverso le domande intelligenti poste. “Come nasce questa attività?”, “Siete contenti di svolgere questo mestiere?”, “Ma non avete paura della mafia?“, sono alcune delle numerosissime domande degli alunni.

Alfio Curcio ha spiegato che l’azienda è stata dedicata alla figura di Beppe Montana, ucciso dalla mafia il 28 luglio del 1985, con l’intento di far conoscere questa figura, meno in risalto nella storia, rispetto a quella Falcone o di Borsellino, proprio per farla conoscere ai giovani, con “il riscatto derivato dalla realizzazione di prodotti d’eccellenza coltivati nei terreni confiscati alla mafia”.

Da queste basi nasce il progetto di Libera Terra che lega tutte le altre aziende dei beni confiscati che dedicano la loro opera a persone morte per mano mafiosa perché hanno lottato contro di essa, come Placido Rizzotto, Libero Grassi e tanti altri. È stata una mattinata davvero intensa, spesa per l’educazione alla legalità, in modo concreto ed operoso, rispetto allo studio che può essere svolto attraverso i libri di testo nelle nostre aule scolastiche, spesso troppo limitate e limitanti.

Una giornata come questa offre la speranza di poter costruire una società migliore, partendo dalle basi, rendendo partecipi i piccoli giovani, capaci di comprendere e desiderosi di esempi, non come semplici spettatori di una storia di “carta”, ma di una storia in carne ed ossa, fatta di volti, di persone reali, che vivono il loro impegno in modo concreto nel quotidiano della loro vita.

Alcuni scatti

Articolo redatto in collaborazione con la Prof.ssa Patrizia D’Amico