Coronavirus e maturità 2020, studenti: “Troppe incertezze sullo svolgimento dell’esame”

Coronavirus e maturità 2020, studenti: “Troppe incertezze sullo svolgimento dell’esame”

CATANIA – L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Coronavirus ha spinto il Governo e quindi la popolazione a cambiare le proprie abitudini e ad adattarsi alle misure restrittive. Primi fra tutti sono stati proprio gli studenti e docenti, ai quali, adesso, le lezioni frontali sembrano solo un lontano ricordo.

Però, a vivere maggiormente con ansia i repentini cambiamenti nel comparto istruzione sono gli studenti che dovranno affrontare la maturità, il quale svolgimento sembra avvolto da un alone di mistero. Infatti, i decreti fin’ora pubblicati, in breve, spiegano che la commissione sarà composta da 6 docenti interni alla classe più un presidente esterno e che, se si dovesse rientrare entro il 18 maggio (ipotesi oramai considerata improbabile), si svolgerebbe la prima prova ministeriale e la seconda sviluppata dalla commissione e la prova orale. Invece, qual’ora non si rientrasse entro il 18 maggio, gli studenti dovrebbero affrontare solo un maxi-orale.

La seconda ipotesi sembra oramai confermata e, nelle ultime settimane, numerose sono state le ipotesi sullo svolgimento dell’orale, tra chi spinge per svolgerlo in presenza e chi online.

Noi, allora, abbiamo voluto chiedere ai diretti interessati di questi cambiamenti, i maturandi. La prima domanda che abbiamo rivolto agli studenti è se loro siano d’accordo allo svolgimento della maturità oppure se sono propensi al suo annullamento: il 60% ha detto di essere contrario al suo svolgimento e il restante 40% invece ha detto di essere favorevole.

Successivamente, il 67% degli intervistati ha dichiarato di voler svolgere l’esame in presenza, il 30% online e il 3% ha detto di essere indifferente.

Sula base di queste domande, Matteo Mancino, 18enne maturando, ha voluto condividere un suo pensiero con noi: “In primis voglio dichiarare di essere d’accordo nello svolgimento dell’esame perché, dopo anni di studio, sarebbe ingiusto se si uscisse tutti con lo stesso voto, non dando così nessun reale riconoscimento a chi l’impegno lo ha messo.

In generale, sulla base dell’attuale situazione sanitaria non credo sia possibile svolgere degli scritti e, quindi, l’esame orale è la migliore scelta. Però, il nocciolo del problema sta nel non sapere come sia strutturato questo maxi-orale. Infatti, se andassimo indietro sin dall’inizio dell’anno – sottolinea Matteo – ci accorgeremmo che i maturandi 2020 hanno avuto un percorso travagliato, dall’annuncio delle nuove modalità per l’orale con l’annulamento del sistema a buste sino al cambiamento del Ministro e ora il Coronavirus, non ha fatto altro che aumentare le incertezze.

Adesso, vista la situazione tutt’altro che serena, a 50 giorni dalla maturità, sarebbe opportuno se, invece di aspettare il 18 maggio, ci comunicassero come sarà strutturato l’esame.

Infine – conclude Matteo – credo sia meglio, rispettando il distanziamento sociale, svolgere l’esame in presenza, in quanto l’assenza di un reale contatto visivo, e non dietro uno schermo, creda possa essere un vero ostacolo per un esposizione ottimale“.

Immagine di repertorio