MASCALUCIA – Ciak si gira! Gli studenti dell’I.I.S. “C. Marchesi” di Mascalucia diventano protagonisti di un set cinematografico con il PCTO del progetto PTOF Ap 11 “Cinemarchesi” 2021-22. In convenzione con l’associazione “Catania Film Festival” e con l’ausilio dell’esperto esterno Cateno Piazza è stato realizzato il cortometraggio “Vincenzo Bellini: il Cigno di Catania”, presentato alla Rassegna Etnapolis ospitata alle Ciminiere di Catania.
“Il corto – spiega il prof. Davide Sciuto, responsabile tutor interno dell’istituto pedemontano – è il risultato di un percorso che ha attraversato tutte le fasi fondamentali della creazione filmica di un documentario: la ricerca di fonti, il trattamento, la sceneggiatura, le riprese cinematografiche, la regia, il montaggio, la divulgazione dell’opera. Gli allievi sono stati affiancati da professionisti del settore che hanno messo a disposizione la strumentazione di una troupe cinematografica e hanno suddiviso tra i corsisti i diversi compiti, tipici dei ruoli caratteristici di un set, in modo da creare una collaborazione d’equipe”.
La figura di Vincenzo Bellini è stata privilegiata dal tutor esterno con una sintetica ricostruzione della sua opera musicale attraverso il racconto di tre giovani musicisti, Ludovica Bruno (soprano), Eugenia Cantone (flautista), Simone Molino (violinista), provenienti dalle “periferie” della città etnea, che hanno vissuto l’amore per il “Cigno di Catania” in modo autentico e hanno intrapreso una carriera musicale come forma di riscatto sociale e personale, prendendo a modello l’opera e il genio del grande artista romantico.
Da un’aula di scuola, dalla quale i tre protagonisti illustrano i momenti salienti della vita di Vincenzo Bellini, fino agli scenari cittadini della Villa e del Teatro Massimo, le immagini filmiche raccontano il sogno di giovani artisti che, sulle note più delicate delle opere belliniane, evocate anche dalla semplicità dei loro strumenti, attestano come la musica di un grande artista, ancora oggi, sopravviva nel mondo popolare con la stessa autenticità con cui gli applausi delle “piccionaie” nel teatro ottocentesco decretavano il successo di un melodramma o di un grande compositore.
Attraverso le emozioni di chi si accinge ad entrare da protagonista nel mondo della musica classica, i giovani liceali hanno così potuto cogliere le suggestioni di un’arte, quale quella dell’opera lirica, resa più familiare dalla forza espressiva del racconto cinematografico e dai segni ancora vivi che il tempo ha lasciato nella città d’origine del grande musicista siciliano.
Articolo redatto in collaborazione con Mimma Furneri
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