Catania: “Melo” il cane mascotte dei Benedettini

Catania: “Melo” il cane mascotte dei Benedettini

CATANIA – Chi passeggiando nel pittoresco Monastero dei Benedettini situato in Piazza Dante, turisti, docenti o studenti del Dipartimento di Scienze Umanistiche, non si è mai imbattuto in “Melo”, il simpaticissimo cane che si aggira per la facoltà? Chiamato da qualcuno anche “Turi” il dolce meticcio biondo, che somiglia vagamente ad un labrador, è diventato la mascotte del luogo.

Melo11

A metà tra un guardiano ed un vero e proprio padrone di casa è amatissimo da tutti: gli studenti lo nutrono e lo coccolano, i turisti lo fotografano e anche i docenti, talvolta, si fanno intenerire dagli occhi castani del cucciolone e gli allungano un pezzo di panino o un biscotto. Non sappiamo molto del suo passato, sicuramente non si tratta di un cane aggressivo dato che ama la compagnia di chi frequenta le lezioni e di solito, se non passeggia per il cortile, lo si trova a sonnecchiare al sole o all’ingresso del plesso, infatti, spesso, bisogna scavalcarlo, perché ostruisce l’ingresso e nella sua pigrizia di cane ormai sedentario, è troppo abituato alle comodità.

melo

Voci di corridoio ci hanno permesso di ricostruire, in parte, il suo passato: anni fa rispondeva al nome di “Max”, era sempre un randagio e aveva, se così possiamo definirla, una storia con un’altra cagnetta che abitava nella zona di Piazza Dante. Quando, per motivi a noi sconosciuti (la padrona della cagnetta si trasferì o la stessa trovò un nuovo compagno), Max si intristì a tal punto che molti dicono di averlo sentito guaire e cercare l’amata. Un connubio perfetto tra la storia di Romeo e Giulietta e Lilli e il Vagabondo potremmo dire.

melo2

Inteneriti dal cagnone deluso gli studenti della facoltà di Filosofia lo “adottarono” e lo ribattezzarono con il nome di “Platone”. In seguito il suo appellativo divenne molto meno aulico e il cucciolone adesso porta due caratteristici nomi della tradizione sicula “Melo” o, in alternativa, “Turi”. Tra i tanti gatti che abitano la zona, Melo è sempre presente e mai aggressivo, né nei confronti delle persone, né degli altri animali. Lo si vede aggirarsi con fierezza, a volte nel cortile, a volte fra i corridoi, a volte dormire disteso sui gradini e molto spesso a racimolare cibo da tutti gli amanti degli animali che trova.

Meloesami

Melo, infatti, non è un randagio denutrito che ha bisogno di una famiglia: anzi, lui ha la famiglia più numerosa che un cane possa mai desiderare! Sono quasi tremila i “mi piace” che conta la pagina Facebook in suo onore “Melo il cane dei Benedettini” ed è bastato nominarlo sul suddetto social network per ottenere foto da parte dei suoi fans e tantissimi commenti positivi sul dolcissimo cagnone. Fedele quanto Argo, goloso come Scooby-Doo, simpatico come Beethoven e con la notorietà, in ambito catanese, paragonabile al Commissario Rex.

Insomma il Monastero dei Benedettini non poteva trovare un guardiano-mascotte migliore: fedele, amato, dolce, sempre presente e tutto al prezzo di un po’ di coccole e qualche snack di tanto in tanto.