CATANIA – Il Natale è il periodo dell’anno in cui riflessioni e ricordi affiorano nei pensieri. Spesso riguardano persone care che non ci sono più, ma che hanno lasciato una traccia indelebile nel nostro cuore.
L’I.O.S. “Musco” vuole onorare la memoria di uno dei suoi più illustri docenti, il professore Salvatore Bonura, che nei giorni scorsi è venuto a mancare, attraverso il ricordo di un suo caro amico e collega, il prof. Angelo Spanò.
“Toto Bonura lo conoscevano tutti a scuola. Alunni, genitori, colleghi, bidelli e personale amministrativo.
Si chiamava Salvatore Bonura ed era il decano dei professori della nostra scuola. Alcuni lo chiamavano Totò; altri semplicemente Salvo; altri ancora per denigrare benignamente la sua arte, Umbrattapareti, solo perché aveva impreziosito le pareti della scuola con splendidi murales ispirati ai grandi della pittura del Novecento; il resto della scuola, non ricordando il suo nome, lo chiamava semplicemente ‘Quello dei murales‘.
La pittura è stata la passione della sua vita. Oltre ai murales, dipingeva tele i cui soggetti nella loro apparente staticità emettevano una tale intensità di emozione che chiunque li guardasse attentamente veniva sommerso da un senso di inquietudine e smarrimento.
Il suo stile poteva essere giudicato, da un osservatore poco attento, privo di sentimento artistico ma era proprio la dissimulazione del sentimento che rendeva la sua arte unica e inconfondibile.
Alla nostra preside va riconosciuta l’intuizione di avere colto il talento di Salvo e coinvolgerlo in un grande progetto artistico-educativo, destinato a durare nel tempo e rivolto agli alunni della nostra scuola, veri custodi del patrimonio e soprattutto del messaggio artistico.
Gli spazi interni ed esterni della nostra scuola Salvo li ha trasformati in un vero e proprio ‘Museo itinerante’, realizzando murales ispirandosi a Mirò, Chagall, Matisse, Mondrian e Picasso. Dall’artista spagnolo e dal suo celebre Guernica, prese spunto per la realizzazione del murales che giganteggia dietro le nostre spalle.
Un’opera potente e di grande impatto espressivo i cui colori decisi dello sfondo e il bianco dei personaggi evidenziano ancora di più la dicotomia tra gli ideali della cultura e della civiltà e la barbarie della guerra e della violenza.
Dopo aver completato il Corridoio della Musica per il Liceo Musicale, Salvo aveva progettato di realizzare per il Liceo Coreutico una personale rivisitazione delle Ballerine di Degas. Un’opera a cui teneva molto e che purtroppo non ha potuto iniziare.
L’ultimo suo lavoro, in cui ha coinvolto decine di ragazzi della scuola media e del Liceo artistico, è stato il progetto per la ‘Porta delle farfalle’.
Un progetto a cui lavorò tantissimo e il cui risultato è la realizzazione del ‘Sacrificio di Colapesce’, un grande pannello con formelle di terracotta che rappresenta il giovane Cola che con la mano sinistra regge una fragile triscele raffigurata con un cerchio al cui interno sono inserite a forma di voluta i tre capi della Sicilia.
La musica è stata un’altra grande passione di Salvo. I colleghi di strumento lo ricordano seduto in queste poltrone ad ascoltare e riascoltare le prove della nostra orchestra.
Amava suonare la chitarra e cantare le canzoni dei suoi cantautori preferiti. I ragazzi lo adoravano quando improvvisamente entrava in classe, prendeva una delle chitarre poggiate in fondo alla lavagna e poi cominciava a cantare.
Tutti lo ricordiamo con il sigaro in bocca e il suo sorriso sornione, a tratti beffardo e ironico. Salvo Bonura era un uomo sagace e arguto, sempre generoso e disponibile.
Un uomo gentile e garbato che amava la semplicità e la leggerezza, quella leggerezza di cui parla Calvino, capace di guardare in profondità, sfiorando la vita quasi a non volerla sciupare con inutili e ridondanti orpelli.
Grazie di tutto caro professore Bonura. Ci mancherai tanto“.