Boggio Lera ancora in protesta, la preside: “Le motivazioni di questa occupazione sono puramente aleatorie”

Boggio Lera ancora in protesta, la preside: “Le motivazioni di questa occupazione sono puramente aleatorie”

CATANIA – Continua la manifestazione di protesta degli studenti del Liceo scientifico Boggi Lera di Catania. A spiegare quanto sta accadendo è la preside, Maria Giuseppa Lo Bianco, in merito al comunicato stampa diffuso dagli studenti lo scorso 9 gennaio.

I ragazzi – spiega – dopo il secondo giorno di occupazione e dopo alcuni contatti e incontri avuti con la dirigenza hanno dato accesso agli uffici di segreteria e alla presidenza, ma hanno tenuto per sé la parte comune delle aule e del corridoio per fare assemblee e gruppi di studio. La motivazione di questo stato di occupazione, per me, in quanto dirigente scolastico, non è assolutamente aderente a quanto i ragazzi hanno descritto nei comunicati girati alla stampa”.

Gli studenti avevano chiarito che la scelta di adottare questo metodo di protesta è avvenuta in maniera coscienziosa e seria. Lamentavano soprattutto una “mala gestione” dei fondi che, però, è stata assolutamente smentita dal dirigente scolastico, che continua: “In riferimento alla ‘mala gestione’ dei fondi resto indignata e offesa altamente perché questa ‘mala gestione’ non c’è mai stata: i fondi che noi riceviamo vengono spesi perché sono dedicati a determinate voci relative alle strutture scolastiche. La scuola è poi continuamente controllata sia da parte della Città Metropolitana che dalle istituzioni, le quali si sono sempre mosse a ogni nostra segnalazione“.

Nemmeno lo stato di degrado espresso dagli studenti nei giorni scorsi è stato riscontrato: “Le aule, come si può ben vedere, sono state già ristrutturate, dipinte e messe a nuovo e le situazioni di pericolo che c’erano sono state isolate e messe in sicurezza. Qualsiasi loro richiesta, insieme all’analisi dei fattori di rischio, è stata tempestivamente valutata e risolta. Per cui queste motivazioni di occupazione, per me, sono puramente aleatorie”.

I ragazzi – continua la Lo Bianco – possono avere eventualmente ragione per quanto riguarda la succursale Grassi dell’Istituto Boggio Lera, dove lo stato di criticità è maggiore. La palestra, infatti, da circa 2 anni risulta inagibile, ma sono arrivati dei finanziamenti da parte del MIUR. Questi fondi, però, non sono stati ancora autorizzati dalle autorità competenti del settore e quindi siamo in attesa di attivare i lavori di ristrutturazione del tetto per la messa in sicurezza della palestra. Stesso discorso per il porticato della succursale Grassi: la ditta che aveva iniziato i lavori di rifacimento della facciata è andata via lasciando i ferri interni alla struttura scoperti. Questo problema è stato fatto più volte presente alla Città Metropolitana, ma non è stato ancora risolto”.

Secondo quanto dichiarato dalla preside, la dirigenza si sta comunque muovendo facendo continue pressioni nei confronti delle istituzioni. “Oggi pomeriggio – conclude il dirigente scolastico – i ragazzi ci dovrebbero consegnare la scuola non appena finiranno la loro assemblea plenaria. Con loro avvieremo poi un confronto per analizzare le criticità del Boggio Lera, quali effettivamente sono, e risolverle insieme per costruire una immagine positiva della scuola”.

Secondo quanto dichiarato, la protesta di questi giorni è servita per “smuovere le acque” ed è da ricollegare al fatto che, circa 4 mesi fa, gli studenti di numerose scuole catanesi (e non solo del Boggio Lera) si erano recati in prefettura per consegnare un dossier sui problemi che intaccavano gli istituti e si aspettavano che qualcuno li ricontattasse. Il dossier, tuttavia, è rimasto senza risposta. Da qui la loro rabbia, per cercare di riportare l’attenzione e l’interesse delle istituzioni su questa loro richiesta.