Ateneo, Senato accademico denuncia la riduzione dei fondi

CATANIA – Se il governo intende ridurre i fondi alle università, i processi di valutazione degli atenei (seppur fondamentali per la responsabilizzazione del sistema universitario) non potranno garantire efficacemente il riconoscimento del merito.

È ciò che sostiene il Senato accademico dell’Università di Catania che nella seduta di ieri pomeriggio ha approvato una proposta nella quale è condiviso il clima di sfiducia nei confronti della VQR (processo di valutazione delle qualità nella ricerca), rilevabile dalle mozioni deliberate da numerosi consigli di dipartimento dell’Ateneo, così come dallo stesso consiglio universitario nazionale.

Il Senato accademico ha richiesto di realizzare un piano straordinario di reclutamento di ricercatori a tempo determinato, accompagnato da finanziamenti adeguati al fine di garantire a tutti gli studenti bisognosi e meritevoli il loro diritto allo studio mediante investimenti sulle strutture e borse di studio.

È stata fatta richiesta, inoltre, per rivedere i criteri di ripartizione della quota premiale del fondo di finanziamento ordinario, privilegiando una valutazione di progressi nella qualità della didattica e della ricerca.

«Questa scelta – osservano i senatori accademici etnei – non è priva di conseguenze strutturali e una di queste riguarda la riduzione del potenziale formativo con conseguente necessità di introdurre il numero programmato in più corsi di studio».

Le conseguenze negative di questo stato di cose si misurano soprattutto in termini di opportunità future per i giovani: «Il sistema universitario – come scritto nella mozione – ha, tuttavia, mostrato un grande senso di responsabilità nei confronti del paese, contribuendo attivamente alla buona riuscita dei processi di valutazione della ricerca. È quindi fondamentale non rimandare più quelle iniziative che consentano di affermare il ruolo primario del sistema pubblico dell’istruzione universitaria e della ricerca nella crescita di un paese moderno».

Un vero e proprio piano di richieste che il rettore Giacomo Pignataro, su mandato del Senato, dovrà presentare nelle sedi opportune.