All’Istituto San Giovanni Bosco di Catania un incontro con i genitori sull’uso dei social media

All’Istituto San Giovanni Bosco di Catania un incontro con i genitori sull’uso dei social media

CATANIA – Nell’Auditorium dell’Istituto comprensivo San Giovanni Bosco il 28 febbraio ha avuto luogo il secondo incontro di formazione, fortemente voluto dal dirigente scolastico prof.ssa Valeria Pappalardo, sull’uso consapevole dei “social media”, rivolto ai rappresentanti dei genitori.

Ad introdurre i lavori è stata la prof.ssa Catalda Battiato, responsabile insieme alla collega Simonetta Musmeci della funzione strumentale per la scuola secondaria di I grado. L’incontro in questione è stato tenuto dalla dott.ssa Simona D’Urso, giornalista ed esperta di comunicazione.

Molti gli argomenti sviluppati nel corso della relazione a partire dalla “dipendenza da smartphone”, fenomeno in ascesa tra i giovanissimi. I genitori hanno assistito alla testimonianza video di un giovane studente, ricoverato in clinica per disintossicarsi da un uso sconsiderato del cellulare.

Il fenomeno delle frodi finanziarie detto ‘phishing’ nel gergo informatico – spiega la giornalista – e il fenomeno delle ‘candy girls’, ragazze che si prestano per denaro a spogliarsi davanti alla webcam sono in crescita vertiginosa”.

Molto accorata la testimonianza di una mamma che ha affermato di essere preoccupata di ciò che circola in rete. Per controllare i siti frequentati dai figli la signora ha installato un’app che permette di controllare in tempo reale i suoi bambini, un ottimo metodo per rendere sicura la navigazione. Il rischio maggiore per un adolescente, che usa il cellulare senza la supervisione dei genitori, è ovviamente il cyberbullismo.

Quando un ragazzino è caduto nella rete di  cyberbullo possono manifestarsi alcuni segnali tipici: se il ragazzo rifiuta di andare a scuola o manifesta stress, incubi e ansia, la situazione deve mettere in allarme i genitori. Altri segnali da considerare sono certamente:  uno stato di rabbia o di depressione dopo essere  stato online; l’allontanamento da amici e familiari, un mal di stomaco o un mal di testa inspiegabile oppure la perdita o l’aumento improvviso di peso.

Tutti questi indizi, se non  captati in tempo dagli adulti, potrebbero portare ad una drammatica conseguenza e sfociare in un vero e proprio tentativo di  suicidio. Per queste motivazioni la scuola ha il dovere morale di informare gli allievi e le famiglie  sui rischi che il mondo dorato dei “social media” nasconde.

Articolo redatto in collaborazione con la prof.ssa Daniela Rosa Cocina 

 

In foto a sinistra Prof.ssa Battiato, al centro Dott.ssa D’Urso, a destra prof.ssa Cocina