All’I.C.S. “Italo Calvino” di Catania la Pasqua profuma di tradizione e innovazione: il progetto che unisce memoria, identità e futuro

All’I.C.S. “Italo Calvino” di Catania la Pasqua profuma di tradizione e innovazione: il progetto che unisce memoria, identità e futuro

CATANIA – Se le innovazioni spesso sono sinonimo di tecnologie digitali, all’ICS “Italo Calvino” di Catania, guidato dal Dirigente Scolastico Prof. Salvatore Impellizzeri, l’innovazione oltre che tecnologica e digitale, ha anche la funzione della trasmissione di valori e tradizioni in un legame fra passato e futuro.

“Radici di Pasqua, tra tradizione e innovazione: un dolcissimo legame” è stata l’attività tra memoria, creatività e identità culturale che ha vissuto tutta la comunità scolastica, qualche giorno fa.

Nel cuore delle attività scolastiche di quest’anno, è stata realizzata un’interessante Unità di Apprendimento (UDA) dal titolo “Radici di Pasqua, tra tradizione e innovazione: un dolcissimo legame”, un progetto che ha coinvolto gli alunni, dall’infanzia alla secondaria di primo grado, in modalità verticale (progetto di continuità) in un percorso ricco di significato, sapore e memoria.

L’attività si è sviluppata sotto forma di compito di realtà, con l’obiettivo di avvicinare gli studenti alle tradizioni del territorio attraverso la preparazione delle collure pasquali, tipico dolce siciliano legato al periodo pasquale. La collura, con la sua forma caratteristica a corona e l’uovo al centro, è molto più di un semplice dolce: rappresenta simbolicamente la rinascita e la speranza, elementi centrali della Pasqua, ma anche metafore potenti delle nostre radici familiari e culturali.

Durante il progetto, gli alunni hanno avuto l’occasione di esplorare il patrimonio gastronomico e simbolico della loro terra, ripercorrendo le origini storiche delle collure, le usanze popolari e il modo in cui queste tradizioni si sono trasformate nel tempo. Attraverso racconti, testimonianze e ricerche, foto storiche e interviste ai nonni, gli studenti hanno riscoperto un legame profondo con il passato, comprendendo il valore delle piccole tradizioni che si tramandano di generazione in generazione.

La fase successiva ha visto i ragazzi protagonisti nella progettazione e realizzazione di una propria collura, personalizzata per rappresentare un punto d’incontro tra tradizione e innovazione: ingredienti classici e rivisitazioni moderne si sono intrecciati per dar vita a dolci unici, simbolo della creatività e dell’identità di ciascun alunno.

Questa UDA ha permesso di unire diverse discipline – dalla storia alla geografia, dalla scrittura alla progettazione, alla tecnologia, alle scienze alimentari, alla religione – favorendo un apprendimento attivo, motivante e profondamente legato al contesto culturale degli studenti. Un gruppo di studenti ha realizzato un podcast fra musiche, racconti e ricette, per lasciare una traccia artistica del lavoro svolto. Un’esperienza significativa che ha lasciato un’impronta “dolce”, come quel ponte o legame fra il passato dei nonni o bisnonni e la società odierna, così tanto tecnologizzata e alienata che ha perso qualsiasi manualità e ritualità.

Queste collure prodotte insieme, rispettandone la tradizione, è come se passassero dalle mani dei nonni per consegnarle ai nipoti. Questo percorso formativo dei ragazzi ha consentito di vivere momenti di comunità, di lavoro comune, di ricerca e condivisione.

È stato emozionante vedere tutte le docenti e i docenti che gestivano i tavoli degli studenti, spiegavano la procedura e “impastavano” per realizzare le forme più belle. La prof.ssa Benintende Anna ha curato le installazioni pasquali e le decorazioni, la prof.ssa Nicolosi Giuseppa l’impianto musicale dell’evento didattico, il prof. Rapisarda Alessandro ha gestito l’animazione dell’evento, mentre la prof.ssa D’Amico Patrizia ha realizzato i testi del podcast e dell’UDA, mentre la maestra Anna Vasta ha curato la registrazione del podcast e l’elaborazione tecnologica finale.

Tutti i docenti hanno collaborato con spirito d’iniziativa e cooperazione e per questo motivo meritano un grande plauso.

Questa esperienza non si è limitata a far rivivere una tradizione, ma ha acceso nei ragazzi la consapevolezza di essere custodi attivi del proprio patrimonio culturale. Attraverso il laboratorio artistico creativo delle collure pasquali, gli alunni hanno imparato che tradizione e innovazione non sono in contrasto, ma possono convivere in un dialogo fertile e dinamico.

Hanno toccato con mano il valore delle radici, sentendole vive, vicine, e al tempo stesso proiettate verso il futuro. Custodire una tradizione significa rinnovarla con rispetto e immaginazione, rendendola attuale e significativa. Così, tra profumi di forno e racconti antichi, i nostri studenti hanno costruito un legame autentico con la loro identità, diventando artigiani e innovatori insieme, di memoria e futuro.

Articolo prodotto con la collaborazione della prof.ssa Patrizia D’Amico

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