PATERNÒ – “Questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire“. Per capire la Shoah è importante quanto utile risalire alle sue radici ideologiche. ‘Mein Kampf’, cioè ‘La mia battaglia’ è il libro scritto da Adolf Hitler dopo il fallimento del putsch di Monaco del ’23, nel quale egli stesso enuncia la sua folle ideologia, compreso l’antisemitismo, che avrebbe poi messo in pratica una volta giunto al potere. Pubblicato in due parti nel 1925 e 1926, il libro sulle prime ottiene scarsa attenzione; ma a partire dal 1930, ripubblicato in forma unificata, ottiene un successo eccezionale.
Il Liceo “Mario Rapisardi” di Paternò, come di consuetudine, realizza degli incontri orientati alla formazione degli studenti, invitando eccellenti Professionisti che si occupano di ricerca su documenti a volte inediti, sul tema la Shoah.
Quest’anno presso l’Aula Magna del liceo si è svolto, sabato 27 gennaio, un incontro dal tema “L’Ebreo del Caravaggio, il popolo “Eletto” tra Diaspora, diversità e antisemitismo” che è stato condotto da Francesca Saraceno, scrittrice e studiosa del Caravaggio attraverso la testimonianza del suo libro che ha presentato con l’occasione e dal Prof. Luigi Sanfilippo, storico modernista.
Ha moderato la Prof.ssa Angela Rita Pistorio, incaricata dalla Dirigente Scolastica reggente Prof.ssa Concetta Centamore a porgere i suoi saluti e svolgere funzione di moderatrice.
Erano presenti, in rappresentanza della Pubblica Amministrazione, il Sindaco Nino Naso e gli assessori alla Cultura dott. Giambattista Caruso e all’Istruzione D.ssa Patrizia Virgillito. In platea, oltre agli studenti, anche numerosi ospiti, ex-allievi e il giovane Presidente e alunno del Liceo classico “Rapisardi” Giorgio Scalisi con alcuni soci del Key Club giovane, nato nel 2023, proprio al Liceo Rapisardi voluto fortemente dal Presidente del Kiwanis di Paternò, Sig. Angelo Corsaro presente anche lui con la sua consorte.
L’incontro si è aperto con la proiezione di un video, che ha permesso agli ideatori di essere tra i vincitori di un concorso indetto dal MIUR nel 2011 e depositato presso la biblioteca del Senato a Roma.
Presenti, inoltre, alcuni ex-allievi, oggi professionisti, autori insieme alla Prof.ssa Pistorio del video proiettato.
I relatori hanno coinvolto il pubblico argomentando con sagacità e originalità, innestando emozione per i contenuti e le novità analitiche su documenti non sempre presenti per un pubblico legato ai media.
La scrittrice Francesca Saraceno enuncia che per lei: “Non era facile, oggi, non lo era affatto. La memoria esige attenzione, rispetto, cura mentre l’arte ha il compito gravoso di tenerla viva, soprattutto presso un pubblico composto per la maggior parte da ragazzi che hanno conosciuto solo sui libri di scuola eventi tragici come la Shoah o leggi razziali.
Ma l’arte ha saputo da sempre essere “Immagine” del tempo in cui si è prodotta, per diventare testimonianza eterna della storia e Messer Caravaggio, grande maestro italiano del naturalismo, vissuto a cavallo tra il il 1500 e il 1600, pseudonimo di Michelangelo Merisi, è stato protagonista del suo tempo e del nostro.
Nella tela “Vocazione di San Matteo” ho cercato di spiegare agli studenti del liceo classico e artistico come il pregiudizio nei confronti della comunità ebraica si fosse radicato da diventare stereotipo distintivo incancellabile strumentalizzato per fini politici e generare odio e causa di genocidio di un popolo da parte di un altro popolo…”.
Lo storico Sanfilippo nella sua relazione conferma l’interpretazione artistica e ne delinea con dettagli storici e documenti la presenza degli Ebrei, popolo che vive l’isola e lascia traccia nella lingua insieme alla greca, latina e araba.
Interessante il suo apostrofare la nota nel non considerare la Sicilia terra dominata. Perché nella realtà “l’isola è crocevia di popoli che scelgono questa perla del Mediterraneo, come terra di passaggio e di civiltà”. I siciliani sono stati buoni padroni di casa e hanno saputo ereditare senza lasciare la propria identità.
La mattinata si conclude consegnando ai due relatori, due disegni, con immagine della Shoah, dipinti dagli studenti dell’artistico e la poesia, ologratafa in una pergamena, “La farfalla” di Pavel Friedman, che la Saraceno ha letto ai presenti. Alla scrittrice, inoltre, si aggiunge una bugia in terracotta, simbolo di luce.
L’istituto ringrazia i relatori, gli ospiti presenti e gli studenti per la loro attenzione, con l’augurio di continuare sempre sulla via della conoscenza.