Al “Federico De Roberto” di Catania un incontro per imparare ad usare la rete senza restare “impigliati”

Al “Federico De Roberto” di Catania un incontro per imparare ad usare la rete senza restare “impigliati”

CATANIA –Internet è uno strumento straordinario, ma può trasformarsi in una trappola pericolosa se usato senza consapevolezza”. Con queste parole la dirigente  dell’I.C. “F. De Roberto” ha introdotto l’incontro di oggi ed è questo il messaggio principale dell’iniziativa “Cyberbullismo, reati online e dipendenze dai social”, organizzata nell’ambito del Progetto Legalità promosso dall’Associazione Nazionale Magistrati (ANM).

L’evento che si inserisce all’interno delle iniziative di educazione civica ed è stato ospitato nell’Auditorium del plesso Castaldi, organizzato dalla maestra Anna Catania coadiuvata dalla prof.ssa Ilenia Rigliaco, ha visto la partecipazione della magistrata dott.ssa Matta e della psicologa dott.ssa Alia, esperte del settore che hanno messo in luce le minacce più diffuse nel mondo digitale.

L’incontro ha coinvolto gli alunni delle classi quinte della scuola primaria, gli studenti delle classi prime, seconde e terze, della scuola secondaria di primo grado, nonché i rappresentanti del Consiglio Comunale delle ragazze e dei ragazzi che hanno introdotto un un episodio della miniserieWe are fearaless” prodotto da Educazione Digitale. Presenti anche i genitori, a dimostrazione di quanto la tutela dei minori online sia una questione che riguarda l’intera comunità educativa.

Il pericolo invisibile del cyberbullismo

Uno dei temi centrali affrontati è stato il cyberbullismo una piaga sempre più diffusa tra i giovanissimi. Offese, minacce, diffusione di immagini private e commenti denigratori sono solo alcune delle forme in cui si manifesta questo fenomeno. “A differenza del bullismo tradizionale, il cyberbullismo non si ferma mai. Un commento offensivo resta in rete, visibile a tutti, amplificando il danno psicologico”, ha sottolineato la d.ssa Matta, spiegando anche le conseguenze legali di questi comportamenti.

Molti ragazzi, infatti, non sono consapevoli che anche uno scherzo apparentemente innocuo possa configurarsi come “reato”. La diffusione non autorizzata di immagini, l’uso di profili falsi per denigrare qualcuno o le minacce online possono portare a ”denunce penali”, con ripercussioni serie anche per le famiglie.

L’inganno dei social: tra dipendenza e alienazione

Accanto al problema del cyberbullismo, la dott.ssa Alia ha posto l’attenzione sulle “dipendenze dai social media”, un fenomeno che colpisce sempre più adolescenti. “Le notifiche continue, il bisogno di approvazione attraverso i ‘like’ e il confronto costante con modelli irraggiungibili possono generare ansia e depressione”, ha spiegato la psicologa. Il rischio maggiore è la perdita del contatto con la realtà, con effetti negativi sulla socializzazione e sul rendimento scolastico.

Durante l’incontro sono stati forniti “strumenti pratici”per un uso consapevole della rete:

  • Non condividere mai dati personali con sconosciuti.
  • Segnalare e bloccare chiunque assuma atteggiamenti minacciosi o offensivi.
  • Limitare il tempo trascorso sui social, dedicandosi ad attività reali e relazioni autentiche.
  • Parlare con adulti di fiducia in caso di situazioni spiacevoli online.

Educare alla legalità per un futuro sicuro

L’incontro si è concluso con un forte messaggio di responsabilità: la rete non è un luogo senza regole e ogni azione ha conseguenze. Solo attraverso la consapevolezza e l’educazione è possibile trasformare Internet in un ambiente sicuro e positivo.

L’iniziativa del Progetto Legalità si inserisce in un percorso più ampio di formazione per i giovani, affinché diventino cittadini digitali responsabili. Un segnale importante, che conferma l’impegno della scuola e delle istituzioni nella tutela delle nuove generazioni dalle insidie del web.