Adeguamento strutture universitarie: il sistema continua a ignorare gli studenti

Adeguamento strutture universitarie: il sistema continua a ignorare gli studenti

CATANIA – La conferenza dei presidenti delle Consulte degli Studenti delle 20 Accademie di Belle Arti e dei 5 Isia, a nome e per conto dei 26.800 studenti che rappresenta, sottolinea la necessità di provvedere con urgenza al reale e definitivo adeguamento al Sistema Universitario delle Accademie di Belle Arti e degli Istituti superiori per le industrie artistiche, previsto già nel 1999 dalla legge n. 508, attraverso gli strumenti giuridici di competenza, per una risoluzione che permetta agli studenti di continuare a studiare, certi di un riconoscimento valido quale è il titolo di Laurea.

La Cpcsai ha redatto un documento, il decalogo, che esprime chiaramente le necessità degli Studenti. Lo ha presentato al ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca richiedendo
che adempia al proprio dovere di tutelare gli studenti nei loro diritti sanciti da una norma di legge e di risolvere la discriminazione che subiscono da troppo tempo nei confronti dei loro colleghi universitari, come dimostrato dallo stanziamento a favore dell’Università, previsto dalla legge di bilancio quale misura compensativa dei mancati introiti derivati dall’introduzione delle nuove norme sulla contribuzione studentesca, assenti nello stesso dispositivo o, a seguito delle rimostranze della Cpcsai, solo promessi, per l’Afam.

Inoltre, gli Studenti delle Accademie di Belle Arti e degli Isia, in possesso di un titolo equipollente a una laurea, sono stati esclusi in prima istanza dagli ultimi due concorsi pubblici, creando un altro precedente di grave discriminazione. Nel giugno 2017 il Miur, nella persona del Ministro Fedeli e delle Direzioni Generali di riferimento, si è dichiarato aperto a un dialogo costruttivo e si è impegnato per una rapida risoluzione di alcune questioni cruciali, che aprano alla possibilità di sviluppo delle istituzioni sopra citate. Per prima, l’emanazione del Decreto Ministeriale sui Bienni di Secondo Livello ordinamentali per l’Afam, da tempo pronto, ma che ancora oggi non è pervenuto a questa conferenza.



Al Senato della Repubblica la voce degli studenti non è stata presa in alcuna considerazione da coloro che continuano a portare avanti proposte di sanatorie di altre situazioni, dimenticando che le istituzioni dell’Alta Formazione sono finalizzate alla formazione degli studenti, nel rispetto di un livello di qualità e di controllo che questi studenti auspicano e chiedono, consapevoli di dover acquisire con i diritti, anche i doveri degli colleghi universitari. Pertanto, gli studenti delle Accademie di Belle Arti e degli Isia non si sentono in alcun modo rappresentati dall’unica proposta pervenuta in Senato a loro riguardo, ovvero di istituire i politecnici delle Arti tra istituzioni Afam, non creando alcun dialogo con le università e dunque con il sistema terziario dell’istruzione che, a norma di legge, comprende anche le istituzioni Afam stesse.

Infatti in questo modo ancora una volta questi ordini universitari, riconosciuti a livello internazionale come punta di diamante dell’Italia, rimarrebbero relegati nella palude dell’Afam, un settore che comprende Istituzioni molto diverse che normativamente e per il dettato della costituzione non condividono le medesime modalità di apprendimento/insegnamento e le medesime esigenze e per questo continuano, dalla formazione del sistema stesso, a ostacolarsi tra loro. Ma non finisce qui perché questa mattina si è dimesso il Sottosegretario Angela D’Onghia, preso atto del fallimento dell’impegno assunto oltre tre anni fa dal ministro Giannini, e nuovamente dal ministro Fedeli, di portare a compimento la riforma dell’Afam.