CATANIA – In occasione del 23 maggio, giornata della legalità ed in ricordo del trentennale della strage di Capaci, presso l’istituto tecnico Carlo Gemmellaro di Catania si è svolto l’ evento conclusivo del progetto “La via della legalità”che la dirigente prof.ssa Concetta Valeria Aranzulla ha promosso con l’ausilio delle referenti alla legalità prof.ssa Santa Nicotra e prof.ssa Chiara Sciuto, con l’ ambizione di far diventare questo giorno per gli studenti della sua scuola un giorno di festa, la festa della legalità.
Questo incontro ha avuto il piacere di avere come ospiti d’eccezione il sostituto procuratore della Repubblica di Catania, Assunta Musella, l’avvocato penalista cassazionista Isabella Altana, l’associazione Alfredo Agosta rappresentata dall’avv. Grazia Patanè e dall’avv. Simone Testa, l’imprenditore testimone di giustizia Ignazio Cutro’ e l’ associazione La città invisibile rappresentata dalla prof.ssa Alfia Milazzo e dal dottore Liborio Scaccianoce con i giovani musicisti dell’orchestra Falcone Borsellino e il direttore dell’orchestra Semaias Botello.
La “Parola contro le mafie “, afferma la Dirigente Concetta Valeria Aranzulla nel suo discorso introduttivo, è il tema dominante del percorso di educazione alla legalità che l’istituto tecnico C. Gemmellaro ha realizzato nel corso di tutto l’anno scolastico. È la parola di chi decide di stare dalla parte giusta, di chi invoca giustizia, di chi fa dei nostri valori costituzionali il faro della propria vita, che sia un giornalista, un collaboratore di giustizia, uno scrittore o un semplice cittadino, è la parola che fa paura alla criminalità.
La parola in questa prospettiva diventa un’arma potentissima, è quel suono che con le sue vibrazioni abbatte il muro del silenzio e di omertà di cui si nutrono le mafie. Ecco allora che lontani dalla retorica delle commemorazioni, il 23 maggio diventa un giorno di festa, diventa il giorno di tutti coloro che hanno avuto e hanno ancora il “coraggio di parlare”.
L’incontro si apre con l’inaugurazione della scalinata della legalità realizzata dagli studenti e dalle studentesse dell’IIS Carlo Gemmellaro. Momento di grande emozione è stato per la dirigente Aranzulla il taglio del nastro. Una imponente scalinata che domina l’ingresso dell’istituto da oggi “vestita” dai colori del tricolore vede protagonisti 23 uomini e donne: Giuseppe Fava, Letizia Battaglia, Peppino Impastato, Paolo Borsellino, Rosario Livatino, Carlo Albero Dalla Chiesa, Pier Santi Mattarella, Renata Fonte, Beppe Montana, Don Pino Puglisi, Alfredo Agosta, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Don Ciotti, Ignazio Cutrò, Piera Aiello, Nino di Matteo, Gherardo Colombo, Santi Palazzolo, Sigfrido Ranucci, Sandro Ruotolo, Roberto Saviano, Lirio Abbate, alcuni dei quali sono stati, altri lo sono ancora, “capaci di usare l’arma della parola, quella giusta, quella onesta, quella coraggiosa.
Le note dell’Inno d’Italia suonato dall’orchestra giovanile Falcone e Borsellino hanno dato inizio al concerto dei giovani musicisti dell’orchestra Falcone Borsellino diretta dal direttore Semaias Botello che hanno allietato la platea dei giovani studenti con alcuni brani musicali .Al termine del concerto un breve saluto degli ospiti agli studenti del C. Gemmellaro per esprimere il piacere di condividere questo momento di “festa” con loro e poi si entra nel vivo della manifestazione.
I protagonisti sono loro, gli studenti e le studentesse del Carlo Gemmellaro che insieme ai loro insegnanti hanno “parlato” dei 23 protagonisti della scalinata. Vincendo la timidezza e l’emozione si sono alternati sul palco ed hanno dato spazio alla loro creatività, con racconti, poesie, balli e canzoni.
Sentito ed emozionato è stato il saluto conclusivo della dirigente Concetta Valeria Aranzulla che ha ringraziato tutti i partecipanti all’evento sottolineando ancora una volta che tutti abbiamo la responsabilità delle parole perchè le parole sono azioni. Non esistono solo eroi da commemorare, ma la lotta alla mafia continua tutti i giorni sulle gambe di chi lotta con coraggio instancabile. Il suo impegno e di tutto il corpo docente del C. Gemmellaro è e sarà sempre costante nella costruzione di quella “giustizia” che parte proprio dai banchi di scuola e che è parte fondante nella costruzione di un mondo di pace.
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