Vaccino antinfluenzale, tutto quello che c’è da sapere: le parole dell’esperto – APPROFONDIMENTO

Vaccino antinfluenzale, tutto quello che c’è da sapere: le parole dell’esperto – APPROFONDIMENTO

CATANIA – La stagione autunnale è ormai alle porte e ci si prepara per affrontarla al meglio. Il rischio di contagio è costante e, anzi, tende ad aumentare come risaputo.

Basta abbassare la guardia per precipitare nel peggiore dei modi, rappresentando una seria minaccia per la salute di tutti e, in special modo, dei più deboli. Al centro dell’attenzione in questo momento c’è la questione vaccino.

In attesa che arrivi sul mercato quello adatto a fronteggiare la pandemia, ci si concentra sul vaccino antinfluenzale. Tanti i dibattiti, i pensieri contrastanti circa l’efficienza e i rischi, o dall’altra parte i vantaggi.

Da quanto emerge nelle ultime settimane pare che si voglia anticipare la campagna di vaccinazione a ottobre, mentre persistono i dubbi su quando si potrà iniziare a somministrare un vaccino anti-Covid.

Intanto, dal vaccino russo Sputnik V sembrerebbero emergere risultati incoraggianti e, come riportato nella rivista scientifica “The Lancet”, pare che tutti i volontari sottoposti all’analisi avrebbero prodotto degli anticorpi contro il virus SarsCov2.

Ma è troppo presto per giungere a delle conclusioni. Dunque, in attesa di una valida soluzione, è fondamentale approfondire la conoscenza sul vaccino antinfluenzale. A tal proposito è intervenuto ai microfoni di NewSicilia.it, Sergio Lombardo, medico di Medica Generale che esercita a Poggio Lupo, una frazione di Misterbianco, in provincia di Catania.

In cosa consiste il vaccino antinfluenzale?

“Sono molto soddisfatto di poter intervenire su questo argomento che rappresenta un tema di fondamentale importanza nel settore della prevenzione sanitaria. “Prevenire è meglio che curare” non è solo una tra le più gettonate frasi degli spot pubblicitari: in realtà le parole di questo slogan rappresentano la vera essenza della Medicina Generale. Come è noto l’influenza è una patologia respiratoria provocata da virus che possono attaccare naso, gola e polmoni provocando sintomi tipici quali febbre alta, tosse e dolori muscolari o anche sintomi più comuni come mal di testa, affaticamento e mal di gola. La maggior parte delle persone guarisce, senza bisogno di cure speciali, in 7-10 giorni. I soggetti più fragili (quali ad esempio gli anziani e le persone affette da patologie croniche), purtroppo, corrono rischi maggiori di complicazioni, che a volte possono risultare anche fatali. In questo contesto la prevenzione gioca un ruolo fondamentale e l’arma più efficace che a oggi possediamo per sconfiggere la circolazione dei virus influenzali è la somministrazione del vaccino. I vaccini antinfluenzali possono essere di diversi tipi: i più utilizzati in Italia sono i vaccini combinati trivalente e il quadrivalente che, come suggerito dal nome stesso, proteggono contro una pluralità di virus diversi. I virus contenuti in questi vaccini sono scelti tra quelli che vengono isolati durante la stagione precedente. Pertanto, la loro efficacia dipende dalla corrispondenza tra i virus contenuti nel vaccino e quelli attualmente circolanti”.

Vaccinarsi o no? Quali sono i vantaggi?

“Assolutamente sì. Il vaccino antinfluenzale è consigliato per tutti coloro che desiderano evitare la malattia influenzale ma soprattutto che non intendono affrontarne le complicanze. Pochissime, tra l’altro, sono le controindicazioni: l’unica vera eccezione riguarda quei pazienti che in passato hanno mostrato gravi reazioni allergiche a seguito della vaccinazione antinfluenzale (si precisa che la febbre o l’arrossamento con dolore nel punto di iniezione non costituiscono gravi reazioni allergiche). Il vaccino è inoltre controindicato nei lattanti al di sotto dei 6 mesi e nei soggetti che hanno in atto una malattia acuta (per i quali si differisce la somministrazione del vaccino a guarigione avvenuta). In ogni caso, tanto maggiore sarà il numero di persone che si vaccinano tanto minore sarà la capacità di circolazione virale”.

Si può spiegare, nei limiti del possibile, la differenza con il vaccino anti-Covid?

“Non è possibile fare paragoni tra una vaccinazione collaudata e di certa efficacia come quella influenzale e una che è ancora in fase sperimentale. Posso dire che nonostante il Covid-19 sia un virus sconosciuto, ogni giorno stiamo imparando a conoscerlo sempre di più. Personalmente, quando ci troviamo ad affrontare qualcosa che non conosciamo, suggerisco sempre di “essere prudenti”. Mentre gli scienziati lavorano per trovare una cura, efficace e sicura, noi dobbiamo fare la nostra parte con 3 semplici regole quotidiane: il lavaggio delle mani, l’utilizzo delle mascherine e il distanziamento sociale”.

Quest’anno, rispetto ai precedenti, sembra esserci una rincorsa al vaccino antinfluenzale visto che le richieste sono tantissime. Come ci si sta organizzando e come funziona la somministrazione?

“Innanzitutto voglio informare, dati alla mano, che a oggi la campagna vaccinale 2019 dell’ASP di Catania ha avuto un incremento del 11.73% rispetto all’anno precedente con quasi 20mila vaccinazioni somministrate in più. Quest’anno noi medici di Medicina Generale siamo chiamati a un compito ancora più arduo a causa dell’emergenza sanitaria che tutti noi stiamo combattendo. A giorni è previsto un incontro tra i MMG e i vertici ASP per pianificare al meglio la campagna vaccinale 2020-2021. Una cosa è certa: tutto sarà organizzato previa fissazione di un appuntamento, così da evitare assembramenti e avere il tempo, tra un paziente e l’altro, di sanificare lo studio. Le tempistiche si allungheranno esponenzialmente e pertanto chiediamo ai pazienti la massima collaborazione. Per quanto riguarda la somministrazione si ricorda che è sufficiente una sola dose per via intramuscolare nel muscolo deltoide (braccio) nei soggetti sopra i 2 anni e nella coscia nei bambini fino a 2 anni”.

Quali sono i soggetti a rischio che necessitano per primi della vaccinazione? C’è un trattamento differente per coloro che sono invece in salute?

“La vaccinazione antinfluenzale primaria è indicata per chi, a causa delle proprie condizioni di salute, presenta maggiori rischi di complicanze. Nello specifico, sono considerate persone ad alto rischio le donne in gravidanza in ogni trimestre, gli over 65, i ricoverati in strutture di lungodegenza, i malati cronici quali asmatici, bronchitici, cardiopatici, diabetici, nefropatici, oncologici, epatopatici. In base alle caratteristiche del paziente è possibile preferire il vaccino trivalente (solitamente per gli anziani) o quadrivalente. Inoltre è opportuno ricordare che alla campagna di vaccinazione antinfluenzale si aggiunge la vaccinazione antipneumococcica contro lo Streptococcus Pneumoniae e la vaccinazione contro l’Herpes Zoster”.

Ulteriori considerazioni personali

“In questo momento in cui ci troviamo ad affrontare una crisi mondiale sanitaria senza precedenti e la stagione influenzale è alle porte, ognuno di noi è chiamato a dimostrare senso di responsabilità. Sembra che si sia creato un clima di diffidenza e incertezza nei confronti del mondo sanitario: spesso lo stesso paziente che si mostra scettico circa l’esistenza del Covid-19 è colui che chiama allarmato quando scopre di avere 37.1° di temperatura corporea, pretendendo di essere sottoposto immediatamente al tampone. Ogni cittadino è chiamato ad essere responsabile. Rispettare le regole vuol dire rispettare la propria vita, quella del prossimo e quella del personale sanitario. Noi medici abbiamo bisogno di comprensione e di stima reciproca, abbiamo bisogno di pazienti educati e discreti che magari mandino il messaggio per chiederci come stiamo. Evitiamo gli scontri ma “pratichiamo gentilezza”. Si ricorda, infine, che, come previsto dalla legge, l’accesso nello studio del medico di Medicina Generale (medico di famiglia) o del pediatra di libera scelta o in guardia medica deve essere sempre preceduto da una telefonata per concordare appuntamento. Il momento è critico e difficile per tutti, ma noi medici di Medicina Generale ci siamo e ci saremo sempre per ognuno dei nostri pazienti”.

Immagine di repertorio