Sesso e Coronavirus, come comportarsi e quali rischi? Le risposte del ginecologo catanese Salvatore Di Leo

Sesso e Coronavirus, come comportarsi e quali rischi? Le risposte del ginecologo catanese Salvatore Di Leo

CATANIA – La pandemia da Covid-19 sicuramente lascerà in ognuno di noi un po’ di paura, soprattutto nell’approccio con l’altro, modificando inevitabilmente i nostri contatti sociali. Le domande più frequenti attengono alla sfera sessuale, dato che è imprescindibile il contatto fisico più che ravvicinato.

A tal proposito, abbiamo intervistato il dottor Salvatore Di Leo, ginecologo catanese con il ruolo di dirigente medico nell’ospedale Cannizzaro, per avere un parere medico da un esperto del settore al fine di risolvere gran parte dei quesiti che i catanesi si stanno ponendo. Primo fra tutti, gli abbiamo chiesto se la mascherina durante i rapporti sessuali può essere un modo per prevenire il contagio da Coronavirus.

La sua risposta è stata precisa: si può ridurre l’incidenza ma non escludere del tutto la trasmissione. Occorrono, infatti, alcune precisazioni necessarie. Premesso che “il virus, dalle ultime evidenze, sembra avere una capacità di estensione sistemica, cioè è in grado di raggiungere diversi organi del corpo, lo troviamo ad esempio nella saliva, nelle secrezioni vaginali, nello sperma, nelle lacrime; purtroppo è anche in grado di causare patologie ai vari organi, rendendo abbastanza pericolosa la sua evoluzione“, il discorso si complica durante i rapporti sessuali perché “la sola mascherina può ridurre l’incidenza della trasmissione ma non rende al sicuro dalla trasmissione. Inoltre, come quando si fa sport o si compie uno sforzo, durante l’atto sessuale, il respiro aumenta e diventa affannoso, produce quindi oltre che le famose goccioline di flugge anche aerosol e si estende per diversi metri, per cui non può prevenire il contagio“.

Naturalmente, se il partner dovesse risultare positivo al test che accerta di aver contratto il Covid-19, il dottor Di Leo ha meglio detto: “In questo caso la presenza del virus è sicura. Essendo i rischi per la vita, ma anche i danni dovuti a polmonite ed embolia vascolare elevati anche negli asintomatici, converrebbe attendere la negativizzazione dei tamponi per rendere i rapporti possibili. Converrebbe attendere poche settimane“.

Poi ha aggiunto: “In generale, se il partner è positivo o ha avuto un contatto a rischio con un soggetto positivo, conviene evitare sia i rapporti sia le attività connesse, quali i baci per esempio. In questo caso, purtroppo, l’intimità deve passare in secondo piano rispetto al rischio di vita. Se invece non ci sono stati contatti a rischio né sintomi, i rapporti si possono avere tranquillamente, non c’è motivo di rinunciare alla coppia. Nello specifico, nella seconda ipotesi, non ha senso usare la mascherina, essendo multiple le vie di trasmissione, come spiegato prima“.

Non mancano, però, studi che spiegherebbero che il Coronavirus ucciderebbe più uomini che donne dato che il virus potrebbe annidarsi nei testicoli. Nessuna conferma dal punto di vista medico da parte del nostro intervistato che a riguardo ha spiegato: “Purtroppo per ora sono solo dati parziali e numeri insufficienti, sicuramente il proseguo degli studi ci dirà se i testicoli possono essere una causa. Sicuro, invece, che essendo la virulenza il doppio, sicuramente influiscono dei fattori genetici presenti nell’uomo piuttosto che nella donna”.

I problemi potrebbero amplificarsi, invece, nel caso di mancanza di un partner fisso. Bisogna, quindi, capire come approcciarsi con questa nuova realtà e con la paura del contagio che potrebbe innescarsi se non si conosce a fondo chi si ha di fronte. Prima di avere qualsiasi rapporto intimo, a detta del dottor Di Leo, “la cosa più importante con un partner, anche nuovo, è la fiducia. Si deve chiedere se ha avuto il virus, se ha avuto contatti con qualcuno infetto, se è stato o abita in una ‘zona rossa’, se ha avuto febbre o sintomi respiratori negli ultimi 15 giorni, e la risposta dovrebbe essere sincera per entrambi. In questo caso, il rischio è basso e, inoltre, la maggior parte degli infetti manifesta i sintomi in media a una settimana, per cui è bene frequentare questa persona per 7-15 giorni prima di iniziare i rapporti, dato che, successivamente, potrebbero manifestarsi i sintomi ed evitare, in tal modo, l’infezione“.

Per ultimo, ma non come importanza, uno dei quesiti principali è stato quello relativo agli eventuali rischi connessi all’autoerotismo e al sesso orale. Per eliminare ogni alone di incertezza, il nostro esperto ha dichiarato: “Con l’autoerotismo non c’è nessun rischio, naturalmente se si usano degli accessori non vanno scambiati e vanno puliti prima dell’uso. Il sesso orale, invece, come il sesso tradizionale, può causare la trasmissione, poiché è comunque presente un contatto ravvicinato superiore, di solito, a 15 minuti“.

Parola d’ordine, quindi, più che altrove in ambito sessuale e nell’approccio fisico, deve essere quella della prevenzione, massima cura e attenzione verso chi si ha di fronte, conoscendo a pieno anche quale è il background sanitario del partner, per scongiurare ogni possibile rischio derivante da Covid-19.

Immagine di repertorio