CATANIA – Grande soddisfazione per il Cutgana dell’università di Catania, che è riuscito a realizzare uno dei suoi progetti: mettere in sicurezza le grotte delle riserve naturali di Grotta Palombara e di Villasmundo-S.Alfio, per permettere il transito e la linea di progressione dei gruppi speleologici di ricerca scientifica, monitoraggio e fruizione speleologica controllata.
I lavori sono stati eseguiti nelle scorse settimane dal corpo nazionale soccorso alpino e speleologico e gestiti da Giovanni Signorello, direttore del Cutgana.
Proprio stamattina, i lavori sono stati illustrati e discussi nei locali del polo Bioscientifico dell’università di Catania, nel corso di un incontro tecnico. A esporre la situazione, i direttori delle riserve naturali, Elena Amore (Complesso speleologico Villasmundo-S.Alfio), Fabio Branca (Grotta Palombara), e Alfio Cariola, delegato della zona speleologica del corpo nazionale soccorso alpino e speleologico.
“Gli interventi di messa in sicurezza sono stati realizzati a beneficio di tutti ed in particolar modo degli speleologi, i quali hanno messo a disposizione, nell’ambito di un’ampia collaborazione e partecipazione tra enti, la propria esperienza sul campo ed insieme con l’Università di Catania hanno contribuito a valorizzare due siti di particolare pregio naturalistico – ha spiegato il direttore del Cutgana, Giovanni Signorello -. Il Cutgana, inoltre, grazie ai virtual tour ha reso ‘visibili’ i due siti anche per i non speleologi. Adesso avvieremo in tempi brevi nuovi studi nelle grotte applicando la tomografia computerizzata”.
A intervenire è stato, poi, Marco Vattano, presidente della Federazione speleologica regionale siciliana, il quale ha evidenziato con gratitudine “la disponibilità ad avviare nuove collaborazioni con il Cutgana per il monitoraggio delle grotte e per l’aggiornamento dei piani di fruizione”.
“Gli interventi effettuati hanno previsto la rimozione e sostituzione dei vecchi armi, con contestuale bonifica dei siti di ancoraggio, nell’ambito delle attività previste dalla convenzione stipulata tra il Cutgana ed il Soccorso alpino e speleologico siciliano a fine 2014 – ha spiegato Alfio Cariola -. In particolare sono state prodotte delle schede tecniche d’armo riportanti l’ubicazione e le caratteristiche dei nuovi ancoraggi e delle linee di progressione che, unitamente alle topografie delle grotte, costituiscono strumento indispensabile per i gruppi speleologici autorizzati ad accedere agli ipogei”.
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