CATANIA – Ha operato ieri mattina un paziente alla valvola aortica e l’ha dimesso nella stessa giornata.
È intervenuto ai microfoni di NewSicilia, parlando dell’operazione ben riuscita, il dottor Corrado Tamburino, primario di Cardiologia di AOU (Azienda Ospedaliera Universitaria) “Gaspare Rodolico – San Marco” di Catania.
Nel pomeriggio di ieri il prof. Tamburino ha condiviso un video in cui si trova in compagnia dell’anziano che intorno alle 8 del mattino si è sottoposto all’intervento. Il filmato è stato registrato poco dopo le 16, mentre l’uomo era già in piedi e pronto a lasciare il letto dell’ospedale per tornare a casa.
Cos’è la malattia della valvola aortica
Il medico ha esordito facendo un quadro generale della malattia di cui era affetto il paziente in questione: “La sclerosi valvolare aortica dell’anziano è una malattia di tipo degenerativo che coinvolge le persone sopra una certa fascia d’età. Sopra i 75 anni di età ne è affetto il 4% delle persone quindi se consideriamo che in Sicilia ci sono 4,8 milioni di abitanti, il calcolo Istat del 2023 dice che ci sono 533mila persone sopra i 75 anni. Calcolando il 4%, si arriva a circa 20mila pazienti affetti da malattia della valvola aortica“.
Come funziona l’intervento
“Una volta che la valvola aortica si stringe, siccome è una malattia progressiva, se non si interviene si muore per questa causa, in assenza di altre malattie. Una volta esisteva solo la cardiochirurgia, ma oggi – ha spiegato il cardiologo Tamburino – le linee guida dicono che sopra i 75 anni interviene a paziente sveglio col catetere. Si mette una valvola dentro la vecchia valvola“.
Quanto solo lunghi i tempi di degenza
Il cardiologo ha proseguito spiegando che “normalmente questo tipo di intervento, in quasi tutta Italia e in molti centri d’Europa, ha tempi di degenza lunghi, di 3-4-5-8-10 giorni. Questa stessa operazione però in pochi centri d’Italia e d’Europa viene eseguita con una degenza media di due giorni. Quindi noi ormai da anni dimettiamo i pazienti il giorno successivo o dopo due giorni dall’intervento. Possiamo dire che il 50-70% dei pazienti viene rimesso entro due giorni“.
Tempi di degenza da record al Policlinico
“Un ulteriore passo avanti è la dimissione in giornata, cioè in casi particolari noi riusciamo dimettere nel pomeriggio i pazienti operati la mattina. E questa è una cosa eccezionale“, ha affermato il dottor Tamburino facendo riferimento anche all’anziano operato proprio ieri mattina.
Il primario di Cardiologia del Policlinico ha poi precisato che questo tipo di degenza non è una pratica messa in atto da tutti e che anzi “è possibile farlo solo in centri ad altissimo volume, come il nostro. Il primo in Italia a fare questo intervento – ha ricordato – sono stato io nel 2007“.
“Sono migliaia i pazienti trattati. Pertanto, con questo tipo di patologia e di tecnica abbiamo acquisito nel mio centro un’esperienza forte e consolidata, con dei risultati eccezionali perché la mortalità per questo tipo di intervento è intorno all’1%“, rassicura il medico.
“L’eccezionalità di quest’operazione è che la dimissione del paziente in giornata non la mette in atto nessuno perché molti si spaventano e nel dubbio preferiscono dimetterlo l’indomani“, ha aggiunto il prof. Corrado Tamburino.
Perché la dimissione in giornata è una soluzione valida
Nel momento in cui gli sono stati chiesti i vantaggi di dimissioni così rapide, il medico ha spiegato: “La ragione per cui noi abbiamo intrapreso questa strada è un motivo di ‘politica sanitaria‘ e di tipo socio-politico perché i malati con la stenosi aortica sono tantissimi e ne vengono trattati pochissimi: in Sicilia solo 900, contro le diverse migliaia che dovrebbero essere trattate“.
“Il problema è che questi pazienti vengono curati solo dove c’è una Cardiologia con accanto una Cardiochirurgia. I centri che attualmente hanno questa possibilità sono sei, di cui due a Catania, uno a Messina e tre a Palermo. Con tutti questi pazienti concentrati su pochi centri si crea un sovraccarico quindi bisogna fare in modo da rendere più fluidi i percorsi e la durata di degenza, in modo da poterne accogliere sempre il numero più alto possibile e soddisfare le esigenze dell’utenza“, continua.
“La Regione deve prevedere dei fondi ad hoc“
Il cardiologo Tamburino ha poi puntato i riflettori sull’importanza di un supporto economico da parte della Regione Siciliana: “Rimane da discutere il fatto che la Regione deve prevedere dei fondi ad hoc per questo tipo di procedure che hanno un costo molto elevato. È impossibile pensare che noi lavoriamo e che nel frattempo la Regione faccia finta di non capire qual è il vero problema. Questi pazienti hanno il diritto alla salute e quando noi operiamo un paziente sopra i 75 anni anni evitiamo che muoia di valvulopatia aortica e – conclude – facciamo in modo che quando si spegnerà sarà per vecchiaia“.
In foto il primario Tamburino e il paziente operato ieri mattina