La nevralgia post erpetica

La nevralgia post erpetica

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Mio marito di 80 anni ha avuto circa un mese addietro un herpes zoster con localizzazione lombosacrale. Subito dopo la risoluzione dell’eruzione cutanea si è manifestata una sintomatologia dolorosa localizzata nella stessa zona ed irradiata alla parte superiore della coscia sx che non accenna a risolversi e che non risponde a nessun trattamento finora suggerito dai medici. Cosa si può fare?

Suo marito soffre di nevralgia post-erpetica, una sintomatologia dolorosa che insorge appunto in conseguenza di un herpes zoster. Solitamente il dolore neuropatico è localizzato nella stessa regione cutanea in cui si è sviluppata l’eruzione erpetica ed in genere compare quando le lesioni cutanee sono in via di guarigione, in genere non oltre i tre mesi. Più di rado la nevralgia può comparire in assenza di evidenti segni cutanei e si parla in questi casi di zoster sine herpete. La nevralgia post-erpetica può manifestarsi con prurito, formicolio, dolore, bruciore e può durare anche per mesi. L’intensità della sintomatologia è variabile ed altamente soggettiva: il dolore può essere riacutizzato anche dal semplice contatto con i vestiti, con i movimenti od anche con gli sbalzi di temperatura. L’incidenza della complicanza neuropatica dello zoster aumenta con l’età: nei soggetti fino ai 50 anni si verifica nel 20% dei casi, nei soggetti più anziani può arrivare anche al 70% dei casi. Per la prevenzione della nevralgia post erpetica è importante un tempestivo trattamento con antivirali, da iniziare il più precocemente possibile, in genere non oltre le 72 ore dalla manifestazione dei primi segni cutanei. Importante è associare un trattamento con cortisonici e con farmaci attivi sul dolore neuropatico come il gabapentin o il pregabalin. Se la nevralgia post erpetica si è invece comunque realizzata si utilizza una combinazione di trattamenti utili a ridurre il dolore:

• Trattamenti topici: applicazione di gel o cerotti a base di lidocaina al 5% nell’area interessata;

• Trattamenti sistemici: analgesici (paracetamolo o tramadolo o oppiacei) o fans (diclofenac o ibuprofene o ketoprofene); antidepressivi triciclici (amitriptilina o nortriptilina) o anticonvulsivanti (pregabalin o gabapentin).

• Trattamenti fisioterapici: tens, laser

• Agopuntura.

nino_rizzo

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